Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011

La Cedeao, nata nel 1975, è un organismo inter-governativo che ha come obiettivo quello di pro- muovere l’integrazione econo- mica a livello di tutta l’Africa oc- cidentale, ma anche mantenere la pace, sempre come presuppo- sto al buon funzionamento del- l’economia. Ne fanno parte 15 stati di varia area linguistica 2 : di fatto tutta la zona geopolitica nota come Africa dell’Ovest. Negli ultimi mesi, in alcuni paesi ci sono stati movimenti e cam- biamenti importanti. Ci siamo occupati del Niger nel numero di MC giugno-luglio: una storia po- sitiva nel panorama del processo democratico in Africa. Esami- niamo ora alcuni altri accadi- menti importanti che influen- zano tutta l’area. NIGERIA LE DUE «P»: POTERE E PETROLIO Paese più popoloso dell’Africa, con i suoi 155 milioni di abitanti e una crescita demografica del 2,3%, la Nigeria è un vero gi- gante del continente. A livello regionale, se il Pil di tutti i paesi Cedeao messi in- sieme nel 2008 era di 302 mi- liardi di dollari (il 38esimo posto nella classifica delle economie mondiali), due terzi era costituito dal Pil della Nigeria (207,1 mi- liardi). Questa si contende con l’Egitto il secondo posto come economia africana, mentre il primo, con grande distacco è oc- cupato stabilmente dal Suda- frica. Ma la Nigeria è soprattutto il primo produttore africano di pe- trolio (tallonato dall’Angola), con i suoi 2,5-2,6 milioni di barili al giorno. Il greggio, di ottima qua- lità, si estrae soprattutto nel 50 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2011 BACIATO DALLA FORTUNA Jonathan, già vicepresidente, di- venne presidente alla morte di Oumarou Yar’Adua, nel maggio 2010. Il suo partito, il PdP (Par- tito democratico del popolo) ha sempre vinto le elezioni, dal 1999, con la fine della dittatura. Ma è regola non scritta, che i presidenti della Nigeria, pur dello stesso partito, si alternino tra cristiani e musulmani. La conferma di Jonathan va contro questa consuetudine esacer- bando gli attriti tra i due gruppi. Sebbene poi gli osservatori di- chiarino che le elezioni si sono svolte in modo globalmente cor- retto, i risultati in alcuni stati del Sud (95% o 99% per Goodluck) hanno fatto sospettare frodi de- nunciate dal partito di Buhari. Così il Nord musulmano è «scoppiato» e la Croce Rossa ha parlato di 400 feriti, 70.000 sfol- lati e circa 500 morti nelle città di Kano, Kaduna, Zaria, Sokoto e altre. Gli scontri sono giunti fino a Jos, nel centro, città «confine» tra le maggioranze delle due re- ligioni. Nonostante gli appelli alla calma di Buhari, che ha pre- sentato un ricorso ufficiale, la folla inferocita ha attaccato e bruciato case, chiese e negozi. E spunta il nome di Boko Haram - delta del fiume Niger, quindi ne- gli stati del Sud. Il paese è una federazione di 36 stati più la capitale federale Abuja, che godono di larga auto- nomia. Nel Sud la popolazione è in prevalenza cristiana, mentre nel Nord sono maggioritari i mu- sulmani. Questi sono solo alcuni ingre- dienti che spiegano perché le molteplici tornate elettorali dello scorso aprile siano state prece- dute e seguite da violenti scontri. Dal 2 al 26 aprile 73 milioni di ni- geriani sono stati chiamati ad eleggere il senato, il presidente della federazione, i governatori degli stati e i parlamenti regio- nali. Poco prima della consultazione più importante, quella presiden- ziale, si erano già verificati degli attentati. Il 9 aprile a Suleija, nel centro del paese, gli scontri ave- vano portato a 13 morti, mentre il giorno stesso dello scrutinio, a Maiduguri (Nord-Est) due bombe erano esplose senza causare vit- time. Il presidente uscente Goodluck Jonathan (53 anni) ha vinto le presidenziali con un bottino di 22 milioni di voti (57%), mentre il suo sfidante più pericoloso, l’ex dittatore Muhammadu Buhari, 69 anni, uomo del Nord, appog- giato dall’elettorato musulmano, ne ha ricevuti 12 milioni (31%). # Pagina precedente . Un carro armato abbandonato sulla strada tra Giglo e Douékoué in Costa d’Avorio. # Nigeria, momento delle elezioni a Bauchi ( sopra ). Goodluck Jonathan confermato presidente ( a fianco ). AFRICA DELL’OVEST

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