Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011
R i o N Rio Rio Napo R Rio Purus Ri o Rio Marañòn X i n g u Rio Tapajós T ocan t i ns a g u a i a T e l e s P i r e s I. de Marajó P A Belém Santarém Taba Iquitos R i o A m a z o n a s AGOSTO-SETTEMBRE 2011 MC 47 bra e Francisco dos Santos Simão sono indigeni. José appartiene all’etnia tikuna 1 . Secondo i dati della Funasa 2 , con oltre 36mila persone i tikuna costituiscono il popolo indigeno più numeroso dell’Amazzonia brasiliana. Sono conosciuti per essere stati schia- vizzati dai signori del caucciù ( pa- trões seringalistas ) durante l’e- poca del cosiddetto «oro bianco» (1860-1910). All’inizio vennero re- clutati come manodopera a costo nullo e trattati alla stregua di ani- mali; poi furono assoggettati ad un rapporto padrone-servo di to- tale subordinazione. Francisco è, invece, un rappre- sentante dei kokama 3 . La Funasa ne conta circa 9.600. Nella scuola - ci spiegano i due indigeni - si tiene un corso a di- stanza organizzato dall’Università dello stato di Amazonas ( Univer- sidade do Estado do Amazonas ) 4 nell’ambito del sistema integrato raccolto attorno all’Università aperta del Brasile ( Universidade aberta do Brasil ). Gli alunni sono persone che andranno ad inse- gnare nelle aldeias indigene 5 e in altri luoghi isolati dello stato di Amazonas. Il corso di «pedagogia intercultu- rale indigena» ha lo scopo di pre- parare professori che possano la- vorare con le comunità indigene insegnando loro le varie materie scientifiche senza nel contempo trascurare le conoscenze mille- narie e tradizionali di quei popoli. Entriamo in un’aula dove ci sa- ranno una trentina di persone, maschi e femmine. I nostri due anfitrioni ci presentano all’inse- gnante, una giovane donna di nome Ivanise Tourinho Simão. Lei svolge le funzioni di tutor , ma il corso si basa essenzialmente su un sistema di videoconferenze ( teleaulas ). Per questo su un mo- bile, apribile come un armadio, è stato inserito un grande schermo sul quale è riprodotta la videata di un computer. Tocchiamo con mano le sorprese dell’Amazzonia: una regione vastissima, con zone e popolazioni isolate eppure, allo stesso tempo, un luogo dove è possibile trovare scuole in cui si pratica l’insegnamento a di- stanza. Dietro i banchi ci sono indigeni di quattro differenti etnie: tikuna , kokama , kaixana e kambeba . Ci sono anche alcuni ribeirinhos 6 , ma l’obiettivo principale è di pre- parare professori indigeni. Alcuni già sfoggiano magliette con, sulle spalle, la scritta «pro- fessor». Altri invece indossano magliette con scritte esortative su tematiche d’attualità. Una di esse recita: «Vaccinazione dei popoli indigeni. Vaccinare è avere cura» ( Vacinação dos po- vos indigenas. Vacinar è cuidar ). # In alto : il terminal portuale di São Paulo de Olivença, all’ormeggio sta il battello M.Monteiro , roveniente da Manaus. A fianco : vengono scaricate scatole contenenti sacchetti di pollo ( frango ) congelato.
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