Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011
OSSIER INTRODUZIONE «FORTEZZA EUROPA» E sistono alcuni luoghi ai confini dell’Europa mediterranea diventati ormai un simbolo nell’immaginario delle persone. A Nord come a Sud. Nel bene e nel male. Sono «terra promessa» e «barriera all’invasione». Sono «spe- ranza di vita» e «difesa dello status quo ». Sono «porta d’ingresso» e «portone sbarrato». Si tratta di Patrasso, Lampedusa, Calais e Melilla. Quattro luoghi di paesi medi- terranei: Grecia, Italia, Francia e Spagna. Sono nomi che corrono di bocca in bocca da Kinshasa a Abidjan, da Khartoum a Asmara, da Baghdad a Kabul. Ali- mentando leggende e sogni. Nomi sui quali si investono denaro e, spesso, la stessa vita. Ma anche luoghi in cui i paesi europei tentano di mettere in atto le loro direttive in materia di «lotta all’immigrazione clandestina». Concentrano forze di polizia per bloccare l’ingresso alle popolazioni dal Sud del mondo. Sono luoghi diventati, loro malgrado, il simbolo dei gendarmi dell’Europa. Si tratta di due immagini contrapposte di uno stesso luogo geografico. Una vista dal Sud e una dal Nord del mondo. Sono luoghi in cui vengono alla luce in ma- niera netta due letture del mondo. Località dove le differenze e le ingiustizie che, all’inizio del terzo millennio continuano ad aumentare, vengono esasperate. Da una parte un «Nord ricco» e dall’altra un «Sud povero» del pianeta. Due punti di vista che vanno raccontati attraverso le testimonianze delle per- sone raccolte in questi luoghi simbolo. Migranti, forze di polizia, operatori so- ciali, medici, volontari delle Ong, residenti. Per capire davvero di cosa si parla quando si dice «Fortezza Europa». Melilla: un migrante «invisibile» punta la valla , rete di protezione dell’Europa.
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