Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011
bone su grande scala nelle zone di Moatize e Benga. Sono state già avviate miniere di carbone a cielo aperto, con conseguenze non indifferenti per l’ambiente e per la salute degli abitanti. Ancora più gravi sono i risvolti sociali. La gente non riesce a ca- pire cosa stia succedendo: vede enormi quantità di auto di lusso, macchinari e automezzi che in- tasano le strade, ma non ne ri- cava alcun beneficio; anzi, vede crescere la sua povertà. La di- sponibilità di denaro di manager LE MANI SUL... CARBONE Tete è naturalmente inserita in un contesto socio-economico lo- cale e nazionale, le cui pressioni si fanno sentire anche a livello ecclesiale. Tale situazione è ca- ratterizzata dalla «corsa all’oro» da parte delle multinazionali; oro reale in varie parti, ma so- prattutto «oro nero», cioè il car- bone. I paesi emergenti, con enorme fame di energia (Brasile, India, Cina, Australia...), stanno investendo miliardi di dollari in «mega progetti» in varie parti del Mozambico per sfruttarne le risorse naturali: carbone, petro- lio, gas naturale, diamanti, sab- bia pesante... Per quanto riguarda la provincia di Tete, il governo mozambicano ha firmato contratti con la com- pagnia brasiliana Vale do Rio Doce e con l’australiana River- sdale per l’estrazione del car- e tecnici stranieri fa lievitare i prezzi delle materie essenziali per la sopravvivenza, tanto che Tete è diventata la città più cara del Mozambico. Anche il ca- pretto, cibo base della popola- zione di questa regione, ha or- mai prezzi proibitivi. Le nuove industrie minerarie non producono lavoro per i lo- cali: il lavoro è per gente che viene da fuori, magari anche mozambicani di altre parti del paese, gente con una minima specializzazione che può trovare AGOSTO-SETTEMBRE 2011 MC 23 # Una delle miniere a cielo aperto nella regione di Moatize, nella provincia di Tete. # Tete, il ponte sul fiume Zambesi.
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