Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011
«Entro quest’anno dovremmo avere una nuova ordinazione - spiega padre Tiago -. Se aves- simo un prete all’anno sarebbe un successo. Tutti i nostri preti diocesani sono stati ordinati ne- gli ultimi cinque anni; sono gio- vani e hanno bisogno di essere aiutati e guidati nel loro lavoro. Il vero problema per preti e semi- naristi è formarli, sostenerli, ac- compagnarli; far loro sentire la gioia di essere preti... Sarà que- sta la prima delle raccomanda- zioni che farò al nuovo vescovo: dedicarsi il più possibile ai preti e ai seminaristi e non aver paura di perdere tempo con loro». DIOCESI IN STATO DI MISSIONE Nonostante la distruzione di tutte le strutture delle missioni e l’assenza tanto prolungata dei missionari, le comunità di quelle regioni sono sopravvissute, sia religiosamente che economica- mente recandosi nei paesi confi- nanti, soprattutto in Zambia e in Malawi; molte di esse si sono or- zioni. Dall’altra parte l’ordinario locale non ha cercato né favorito l’arrivo di nuovi istituti religiosi, a differenza di altri vescovi mo- zambicani, che hanno cercato nuove forze missionarie e hanno promosso la formazione del clero diocesano. Attualmente, la diocesi di Tete, che si estende per oltre 100 mila kmq (pari al Nord-Italia), con una popolazione di oltre 2 mi- lioni di abitanti, conta circa 270 mila cattolici, con una sessan- tina di suore e 31 preti; di questi solo 5 sono diocesani, impegnati nel lavoro pastorale, mentre altri 3 sono all’estero per specializza- zioni. La scarsità di clero dioce- sano la dice lunga sulla situa- zione ecclesiale della diocesi, che il prossimo anno celebrerà le nozze d’oro della sua crea- zione. Le speranze per il futuro sono per ora basate su tre studenti in teologia, una quindicina di semi- naristi in filosofia e 25 nel semi- nario propedeutico a Beira. ganizzate per recarsi nelle par- rocchie di questi paesi per rice- vere i sacramenti. I contatti sono stati ripresi negli ultimi due anni. Padre Tiago ha cercato di visitare le missioni abbandonate per scoprire le co- munità ancora vive e ha raccolto il loro lamento: «Ci avete abban- donati. La diocesi ci ha dimenti- cati». L’amministratore aposto- lico ha subito organizzato auten- tiche «spedizioni missionarie» con padri, suore e seminaristi maggiori, dando così un segnale concreto che la diocesi vuole ri- prendersi la cura pastorale di tutti i suoi figli, specialmente in quei luoghi di difficile accesso e dove da troppo tempo manca una presenza missionaria sta- bile. «Abbiamo fatto un’assemblea con preti, religiosi e religiose e ho spiegato come la diocesi ap- partiene a tutti; quindi ho propo- sto loro di lasciare per una setti- mana o 10 giorni le loro parroc- chie o loro attività, per spostarsi AGOSTO-SETTEMBRE 2011 MC 21 MC ARTICOLI
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=