Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011
mase padre Peyrani che, oltre al compito di procuratore, svolse per due anni la funzione di par- roco della chiesa di San Tiago. Nel 1932 anche i missionari della Consolata lasciarono defi- nitivamente l’Alta Zambesia, per concentrare la loro presenza nella regione del Nyassa. Oggi, un altro figlio della Conso- lata, mons. Inacio Saure, è stato chiamato a guidare tutto il terri- torio dell’Alta Zambesia, diven- tato dal 1962 diocesi di Tete. Il nuovo vescovo incontra una si- tuazione per molti aspetti simile a quella trovata dai missionari della Consolata 80 anni fa; anzi, le vicende storiche del passato e e i problemi del presente hanno moltiplicato le sfide alla mis- sione di «consolazione» del nuovo vescovo. missionaria occupava una pic- cola parte del territorio: il clero secolare stava attorno a Lorenço Marques (oggi Maputo) e lungo il litorale; pochi religiosi, come francescani e monfortani, conti- nuavano la cura di alcune mis- sioni costruite nell’interno. Alle tensioni tra secolari e reli- giosi si aggiungevano soprattutto gli umori politici del Portogallo. Così, quando il marchese di Pombal cacciò i gesuiti dal Por- togallo (1759), questi furono espulsi anche dal Mozambico. Tornarono nel 1881 e fondarono nell’Alta Zambesia due impor- tanti centri di evangelizzazione a Boroma e Miruru; ma furono di nuovo espulsi nel 1910, in se- guito alla rivoluzione che in- staurò la Repubblica del Porto- gallo e scatenò un furioso anti- clericalismo in tutti suoi territori. Per alcuni anni le missioni di Mi- ruru e Boroma furono affidate ai Verbiti tedeschi; ma con lo scop- pio della prima guerra mondiale anche questi missionari furono allontanati, perché tedeschi e considerati nemici. Così Miruru rimase abbandonata fino al 1926, quando arrivarono i primi otto missionari della Consolata. L’anno seguente arrivarono sette suore della Consolata; a Tete ri- LA GUERRA E NON SOLO... «Metà della diocesi non ha asso- lutamente assistenza religiosa» spiega padre Tiago Palagi, com- boniano italiano, dal 2009 ammi- nistratore apostolico della dio- cesi di Tete, dopo la rinuncia per limiti di età di mons. Paulo Mandlate, per 33 anni vescovo della diocesi. «Sei distretti su dodici, non hanno una missione, non hanno un padre, non hanno una suora - continua il missiona- rio mostrando sulla mappa la re- gione nord-occidentale della provincia di Tete -. Su 27 parroc- chie, 13 sono praticamente ab- bandonate da decenni». Questa regione è stata zona di guerra ancora prima delle altre parti del Mozambico. A partire dal 1970, durante la guerra colo- niale, i missionari furono impri- MC ARTICOLI # Dom Paulo Mandlate, vescovo emerito di Tete (1976-2009), e il comboniano padre Tiago Palagi, amministratore apostolico della stessa diocesi dal 2009 al 2011.
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