Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2011
TAIWAN 12 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2011 P er i taiwanesi oltre lo Stretto c'è la Cina o il Continente? La rettificazione dei nomi è una delle chiavi di volta del pensiero confuciano. In accordo con lo zhengming (teoria confu- ciana dei nomi, ndr ), per raggiungere le finalità pro- prie alla posizione e agli obblighi sociali di ciascuno, i nomi devono essere corrispondenti all'oggetto cui si riferiscono. Negli ultimi tempi il dibattito politico a Taiwan è ruotato attorno ai due termini: Cina e continente. Merito del presidente Ma Ying-jeou che ha sollevato il problema a colloquio con i parlamentari del Guo- mindang, il Partito nazionalista, tornato al governo tre anni fa, dopo otto anni in cui aveva dovuto ce- dere la guida dell'isola al Partito progressista de- mocratico (Pdp), schierato su posizioni indipenden- tiste. Per oltre cinquant'anni, ossia da quando le truppe nazionaliste di Chang Kai-shek furono scon- fitte nella guerra civile dai comunisti guidati da Mao Zedong e dovettero riparare a Formosa, en- trambe le sponde dello Stretto si sono considerate la sola e unica Cina. Qualcosa è cambiato con l'inizio del nuovo secolo. Negli anni di governo del Pdp, tra il 2000 e il 2008, gli abitanti dell'isola avevano iniziato a considerare il proprio Paese qualcosa di diverso dalla Repub- blica popolare. Era semplicemente Taiwan. Mentre sull'altra sponda, superato il braccio di mare che li divide dagli ingombranti cugini, c'è la Cina. Dopo aver riportato i nazionalisti al governo, il presi- denteMa ha avviato un percorso di riavvicinamento con il governo cinese, suggellato lo scorso giugno dalla firma di un accordo di cooperazione econo- mica che ha segnato il punto più alto delle relazioni tra Pechino e Taipei dal 1949. «È un momento deci- sivo per lo sviluppo di un dialogo a lungo termine - disse Chiang Pin-kung, capo della delegazione di Taipei -, dobbiamo cogliere l'opportunità di lavo- rare insieme e fidarci reciprocamente». L'accordo, conosciuto come Economic Cooperation Frame- work Agreement o semplicemente Ecfa, prevede che Pechino abbassi le tariffe d'importazione su 539 prodotti taiwanesi. L'isola farà lo stesso per 267 prodotti cinesi. Nel 2008, primo anno dall'apertura delle frontiere ai turisti cinesi, in oltre 2 milioni hanno visitato l'isola. E quest'anno, i visitatori ci- nesi a Taiwan, 1,2 milioni, dovrebbero superare i giapponesi. Senza contare gli oltre 2.000 studenti che, attraversato lo Stretto, saranno ammessi que- st'anno nelle università taiwanesi. EVENTI EPROBLEMI È in questo contesto che si colloca il discorso tenuto a febbraio 2011 dal presidente. Un ritorno al cosid- detto «Consenso del 1992», un testo stilato dai due governi – ma mai messo in atto –, che stabilisce i pa- rametri comuni per l’interpretazione del concetto di unica Cina. In pratica ognuna delle due parti lo utilizza a pro- prio piacimento, entrambe riconoscendosi come la vera Cina. Per Pechino l'isola continua a essere una «provincia ribelle», mentre per Taipei – erede della Repubblica fondata nel 1912 al crollo del secolare Ce- leste impero - al di là dei 180 chilometri di Stretto c'è il Continente. La presa di posizione del presidente sembra sostenuta dai sondaggi. Secondo una ricerca del Global Views Monthly , pubblicata a fine gennaio 2011, il 54,8 per cento dei taiwanesi è propenso a mantenere lo status quo . E a fronte di un 27,7 per cento che aspira alla definitiva indipendenza, sol- tanto il 7,1 per cento vede nel proprio futuro una riu- nificazione politica con la Repubblica popolare. I risvolti diplomatici di questa ambiguità sono emersi all'inizio dell'anno, quando Taipei ha richia- mato i propri rappresentanti nelle Filippine, colpe- voli di aver estradato a Pechino 14 cittadini taiwa- ACCORDI ED AMBIGUITÀ IL MONDO OLTRE LO STRETTO Gli interessi economici sembrano aver sopito le polemiche tra la Cina del continente e la Cina di Taiwan. Tuttavia, Pechino considera Taipei sempre una «provincia ribelle». E non vedrebbe di buon occhio un ri- torno al governo del paese del Partito democratico in caso di vittoria nelle elezioni presidenziali del 2012.
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