Missioni Consolata - Maggio 2011

ma a volte tale libertà non è asso- lutamente permessa. In questo in- tricato labirinto, dove in una sola chiesa dobbiamo celebrare in 5 riti e in 12 lingue, lei ci deve indicare il cammino perché la diversità non sia divisione ma unità». (Camillo Ballin) MALAYSIA SOLO PER CRISTIANI I n seguito alla polemica legata all’uso della parola “Allah” per significare “Dio”, il governo aveva proibito l’uso del termine da parte dei cristiani. Essi, hanno fatto ri- corso dimostrando che l’uso del termine “Allah” data ancora dal 1600 e la Corte suprema ha dato loro ragione. Ed ora 30 mila bibbie in lingua malay, ferme alla doga- na, sono state sbloccate e possono essere distribuite con la sovra- scritta: ‘Solo per cristiani’ al fine di evitare confusioni e conversioni. (Asia news) laggi in cui questi missionari non siano andati. Hanno dormito nelle loro case tribali, mangiano con i tribali, i loro figli vanno nelle loro scuole in tutta l’India e curano i lo- ro ammalati non per fini di conver- sione, ma perché queste persone guariscano, per fini puramente u- manitari. Quando arrivano queste persone [i missionari cristiani], i tribali vogliono solo far parte del Cristianesimo». «E questo - con- clude il vescovo - è ciò che sta av- venendo. Non è una sorta di con- versione imposta come alcune persone hanno tentato di far pas- sare. È pura accoglienza». (Zenit) KUWAIT NOSTRA SIGNORA DI ARABIA I l 16 gennaio 2011, il cardinale Antonio Cañizares Llovera, ha proclamato, nella cattedrale del Kuwait, la Beata Vergine Maria Nostra Signora di Arabia, patrona di tutti i Paesi del Golfo, e cioè: Kuwait, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ye- men e Oman. «Questo "nuovo" ti- tolo della Madonna ha toccato il cuore della gente», dice mons. Camillo Ballin, vicario apostolico in Kuwait. Qui in Kuwait la Madon- na non ha fatto apparizioni come a Lourdes, a Fatima e altrove, ma lei è sempre stata presente e qui è riuscita a portare Gesù prima an- cora che vi arrivasse l'islam. Infat- ti, nell'isola di Failaka, apparte- nente al Kuwait, ci sono i resti di una chiesa, probabilmente nesto- riana, del quinto secolo. Come pu- re altri importanti resti archeolo- gici di chiese di quel tempo si tro- vano anche in altri Paesi del Golfo. A Lei abbiamo voluto dedicare tut- to il Golfo perché preceda e ac- compagni il nostro ministero. So- no note le varie e complicate si- tuazioni di questi Paesi, dove a volte si può godere di una limitata tolleranza della libertà di culto, L ’ 8 marzo scorso, un incendio ha completamente raso al suolo la baraccopoli Deep Sea a Nairobi. Più di cinquemila persone, bambini, giovani, donne, uomini e anziani hanno perso quel poco che posse- devano. Le baracche nelle quali vivevano sono state distrutte dalle fiamme, causando morti e feriti. Le fiamme, spinte da un forte vento, hanno presto raggiunto tutte le baracche ammassate vicino a un ma- leodorante fiumiciattolo, una cloaca a cielo aperto. Non è la prima volta che accade, ma la dimensione della tragedia questa volta è incomparabile. «Un fumo denso e acre ha avvolto lo slum in pochi minuti», racconta padre James Lengarin, missionario della Consolata e parroco della baraccopoli, che si trovava sul posto per un incontro già programmato con la comunità. «I pompieri hanno tardato ad arrivare e, in ogni caso, era impossibile entrare nel villaggio perché le baracche sono una addossata all’altra». Deep Sea è una valle che fa gola a molti perché si trova vicino al cuore della città e non è la prima volta che vengono provocati incendi dolosi per cacciare la gente e occupare quella terra. Padre James ci comunica tutta la sua preoccupazione per quanto potrà accadere ora in mancanza di alcun riferimento di legge per terre e case. «C’è il rischio di una vera lotta tra poveri dove la violenza può farla da padrone». Intanto la Croce Rossa, che inizialmente non era intervenuta perché impegnata in altri quattro slumdella città, ha provve- duto a fornire i senza tetto di ri- pari d’emergenza, coperte e un pasto alla sera. (AfrikaSì) KENYA: DRAMMA A DEEP SEA MAGGIO 2011 MC 9 La Chiesa nel mondo

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