Missioni Consolata - Maggio 2011
Questi “cattolicissimi missionari”, figure poco preparate alla gestione di un progetto nel Terzo mondo, hanno fatto del- l’Africa la loro America. La contraddizione è lam- pante: dentro giardini fio- riti, campo da tennis pri- vato, viali ordinati, fuori strade polverose e abita- zioni fatiscenti. Dentro tre piatti per pasto, quat- tro ricche portate italia- nissime , bibite america- ne e birra keniota, fuori bambini scalzi, giovani u- briachi e vecchi affamati. Sono queste le cose che ci hanno scandalizzato, più che le criticate tradi- zioni delle popolazioni autoctone. Il nostro viaggio si è infi- ne concluso a Korogocho dove abbiamo vissuto pezzi di “missione vera”, conoscendo persone che quotidianamente si spen- dono a fianco di poveri e emarginati. Oggi il signi- ficato di missione impo- ne, secondo noi, innanzi- tutto di andare alle radici della povertà per abbat- tere i sistemi che la pro- vocano. Scrive Zanotelli: “ Per me è fondamentale Invito poi vivamente a leg- gere e meditare il “Mani- festo per la Terra” sul sito www.ecospherics.net . Grazie per l’attenzione. Albino Fedeli, Milano via email, 11.03.2011 FILATELIA MISSIONARIA Vorrei farvi conoscere il si- to www.filateliareligiosa.it che raccoglie articoli scritti a commento di vari francobolli – annulli po- stali di natura religiosa. C’è un capitolo specifico che raccoglie numerosi articoli relativi ai santi piemontesi con particola- re riguardo alle ricorren- ze – manifestazioni che hanno ricordato le inizia- tive dei Missionari della Consolata in tutto il mon- do. Riteniamo che queste notizie possano essere gradite specie nei Paesi di missione dove sono presenti numerose suore e missionari (che abbia- mo anche avuto occasio- ne di incontrare nei viaggi in Kenya, Tanzania e ora in Etiopia con Padre A- dolfo De Col). Certo che potrà essere gradito conoscere l’inte- resse, anche filatelico, nei confronti della Vostra Opera missionaria. Con simpatia, Angelo Siro via email LA MALGA DI KIZABAVRA Gentile Sig.ra Bianca Ma- ria Balestra, vorrei complimentarmi in primo luogo con il suo ar- ticolo (MC 02/2011) che mi pare una sintesi per- fetta di quello che è la Georgia di oggi. Ci fa inol- tre molto piacere che lei abbia apprezzato l'inter- vento di cooperazione realizzato che è in primo luogo un vero scambio di esperienze e di cono- scenze per entrambe le parti. Abbiamo comincia- to nel 2005 a fare questo piccolo caseificio con i partner finanziari che lei conosce, ma non avrem- mo avuto la fortuna di ar- rivare ai risultati che lei ha potuto toccare diretta- mente con mano se le persone che hanno parte- cipato volontariamente alla successiva formazio- ne in loco non fossero an- date ogni anno a parlare, consigliare e spingere gli operatori locali verso nuove forme e metodi di produzione. Speriamo che l'iniziativa continui, noi certamente anche quest’anno avremo due nostri esperti presso la malga per circa 10 giorni, inoltre per la fine di mag- gio abbiamo organizzato un viaggio di studio con l'Associazione degli Agro- nomi e Forestali di Bellu- no proprio a Kizabavra. ( La ringrazio ) a nome di tutto il gruppo di bellune- si per l'articolo che ha scritto. Siamo a disposi- zione comunque se voles- se approfondire altri a- spetti di questo progetto. Con i più cordiali saluti. Dr. Agronomo Giuseppe Pellegrini via email, 17.03.2011 FONTANE SENZ’ACQUA Caro Gigi, da settembre 2010 stiamo razionando l’acqua per- ché non piove dal giugno scorso. Sono sei mesi che questo problema mi an- goscia. Sto preparando un terzo invaso in foresta, della capacità di 120 mi- lioni di litri d’acqua, an- che se non so dove e co- me trovare i soldi, ma la Divina Provvidenza ha sempre provveduto. Grazie per gli aiuti che i lettori mi stanno man- dando per le fontane (do- po l’articolo pubblicato su MC 09/2010). Ma il pro- blema è avere l’acqua da dare alle fontane. Grazie. Fratel Peppino Argese Mukululu, 28.02.2011 Questo laconico messag- gio è arrivato accompa- gnato da alcune foto, tra cui questa foto dell’inva- so numero due: quasi vuoto! (vedi qui sotto). Per fortuna il 19 marzo scorso sono ricominciate le piogge, speriamo siano abbondanti, ma non trop- po. Grazie Peppino! IL SIGNIFICATO DI MISSIONE OGGI Fin da bambini sogniamo l’Africa e le opere dei missionari. Siamo partiti a settembre e l’impatto con la realtà ha purtrop- po tradito le attese. Ve- niamo ospitati presso il Catholic Hospital of Wamba, opera della Con- solata nel nord del Kenya. Il fulcro della missione è l’ospedale, ben integrato nel difficile territorio dei Samburu, che garantisce assisten- za adeguata mediante personale prevalente- mente locale. Il contrasto è provocato dai vertici della missione e dallo stile di vita che hanno im- posto nella guesthouse . 6 MC MAGGIO 2011 redazione@rivistamissioniconsolata.it
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