Missioni Consolata - Maggio 2011

DAI LETTORI Cari mission@ri MAGGIO 2011 MC 5 viventi scompaiono per sempre, le foreste vengo- no abbattute, e la Chiesa non dice quasi niente, o veramente troppo poco. Un avvicinamento alle po- sizioni del movimento dell’ecologia profonda (o ecosofia) non guastereb- be, anche se si vogliono mantenere chiare le diffe- renze. Non mi risulta che sia mai stato detto che abbattere una foresta è “un peccato”. Ben pochi sanno che sul quotidiano La Repubblica del 14 maggio 2007 è sta- to pubblicato un articolo dell’esponente vaticano Navarro-Vals intitolato “La questione ecologica”. Poco prima era stato ri- chiesto dal Vaticano al- l’Associazione Eco-Filo- sofica di Treviso il testo in italiano del “Manifesto per la Terra” redatto da Mosquin e Rowe, eminen- ti studiosi canadesi di bio- diversità. Pur ribadendo con (troppa) forza la posi- zione antropocentrica, che assegna all’uomo un ruolo del tutto speciale su questa Terra, l’esponente vaticano manifestava una certa possibilità di avvici- namento alle posizioni dell’ecologia profonda, sulla base di un comune rifiuto dello scientismo- materialismo cartesiano e del riconoscimento di u- na profonda spiritualità, presente anche nel movi- mento ecosofico. C’era tuttavia anche una giusti- ficazione dello sfrutta- mento della natura da parte dell’uomo: il duali- smo veniva conservato, o confermato. Comunque nessuno ne ha più parla- to, o quasi. Auspico comunque un av- vicinamento e un collo- quio fra la Chiesa cattoli- ca e le posizioni ecocen- triche, come opposizione comune al materialismo e al meccanicismo. TROPPE RIVISTE DA LEGGERE Salve, sono Alberto del seminario di M…; stiamo ricevendo la vostra rivista senza esserci abbonati e pertanto vi chiediamo di interromperne la spedi- zione, sia perché in semi- nario siamo in 10 e ci ar- rivano 15 riviste a setti- mana (che pochi riescono a leggere), sia per aiutarvi a risparmiare carta e sol- di. Grazie. Alberto V. via email È stata nostra politica, fin quasi dalle origini della rivista, inviarne copie a tutti i seminari maggiori d’Italia per aiutare i futuri sacerdoti ad aprire i loro orizzonti alla missione u- niversale. Nei seminari esisteva allora il Circolo Missionario, nel quale le riviste missionarie trova- vano lettori entusiasti. Diversi membri di quei circoli hanno poi fatto la scelta missionaria a vita o sono partiti come Fidei Donum . Ovviamente prendiamo atto che la situazione og- gi è cambiata, i circoli missionari non esistono più e il numero dei semi- naristi è ridotto. Cancellare l’invio della rivista è un’azione di po- chi secondi sul computer, ma una copia o mille o diecimila in meno non sono un risparmio, quan- to piuttosto la condanna ad una morte lenta, rele- gati nel silenzio. Questa è una morte che non pos- siamo accettare perché abbiamo «qualcosa d’im- portante da dire», non per noi stessi ma per co- loro a cui prestiamo la nostra voce: i poveri, i piccoli, gli esclusi, i po- poli emergenti del sud del mondo e le nuove Chiese vive, spesso mar- tiri, che stanno venendo a maturità. Le riviste mis- sionarie italiane, in trent’anni, hanno subito una flessione tremenda: da oltre sei milioni di co- pie annue stampate e di- stribuite a fine anni Set- tanta, a meno di tre mi- lioni di questi tempi. Un calo inevitabile nel conte- sto della scristianizzazio- ne progressiva che la no- stra nazione sta vivendo e della trasformazione in atto nel mondo della co- municazione. Forse an- che un segno della man- canza di interesse ad ap- profondire la realtà di quello che un tempo era definito il «Terzo Mon- do», privilegiando un tipo di informazione più visi- va, turistica, veloce e me- no responsabilizzante. Naturalmente le riviste missionarie non stanno subendo passivamente la crisi attuale. Ci si rinnova con creatività e ottimi- smo affiancando allo stampato le pagine in re- te. Molte testate della Fe- smi hanno splendidi siti web; basti pensare al nuovo sito della Misna ( www.misna.org ) . Per quel che ci riguarda, vi invito a visitare il nuo- vo sito di Amico ( http://a- mico.rivistamissionicon- solata.it ) e il popolare www.consolata.org (ex www.ismico.org ) . I devoti del beato Giuseppe Alla- mano trovano un sito po- deroso e documentatissi- mo su http://giuseppeal- lamano.consolata.org/ . In cantiere c’è anche il rinnovamento del sito di questa stessa rivista, cui metteremo mano molto presto. Speriamo solo che voi, seminaristi della generazione internet, ab- biate imparato a far scalo anche nei nostri porti (e nei ricchi siti delle varie riviste missionarie) quando navigate nella world wide web . ELISABETTA Leggendo le righe scritte su Missioni Consolata da Elisabetta Borda sono ri- masto entusiasta da quanto renda reale tutto ciò che descrive. La cono- sco da 20 anni e non l’ho mai più vista. Felice però che abbia proseguito nel- la/e missioni di cui mi a- veva tanto parlato e che il suo enorme bene verso il prossimo si sia giusta- mente espresso. Un rin- graziamento a tutti coloro che partecipano ad aiuta- re le persone e culture bi- sognose, cariche di foga per migliorare e non per soffocare il prossimo con tante inutilità! Vi sarei grato se le mie parole po- tessero giungere a lei che con tanta passione e sa- crificio ci aiuta a tenere i piedi per terra e a valuta- re quanto ognuno di noi potrebbe fare per gli altri. Un saluto a Elisabetta e un arrivederci. Grazie. Lucio Pierandrei via email, 18.02.2011 «Le righe» a cui lei si ri- ferisce sono state pubbli- cate nel marzo 2006, un bel dossier dedicato al- l’Albania in cui Elisabetta contribuiva con diversi scritti e belle foto. Elisa- betta ha finito da tempo il suo servizio volontario e fa ora l’insegnante in un paese del Piemonte. Non sono sicuro che sia tra i nostri lettori, ma abbia- mo amici comuni che certamente le faranno a- vere copia di questo nu- mero della rivista. ECOSOFIA Ho letto la lettera “Tigri e leoni” di Francesco Ron- dina (MC 03/2011). Final- mente qualcuno che si occupa del male fatto dal- l’uomo a tanti esseri sen- zienti! Le estinzioni au- mentano, splendidi esseri

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