Missioni Consolata - Maggio 2011
38 MC MAGGIO 2011 siale, producendo i testi degli accordi su Salvezza e Chiesa (1986), Chiesa come comunione (1990), Vita in Cristo (1993) e Il dono dell’autorità (1998). Tuttavia, il processo verso l’unità piena e visibile con la Comu- nione anglicana si è scontrato con reali ostacoli, come l’ordinazione delle donne al presbiterato ed episcopato e in seguito di persone con unioni omosessuali. Intenso fu pure il dialogo con le chiese luterane, sia negli Stati Uniti che in Europa, che produsse testi di vari accordi reciproci. L’ultimo e più importante è la Dichiarazione congiunta della Chiesa Cattolica e della Federazione Luterana Mondiale sulla dottrina della giustificazione, firmata ad Augusta il 31 ottobre 1999 dalle autorità di entrambe le chiese. Il dialogo con le chiese ortodosse proseguì con l’aiuto della Commissione internazionale. Nell’ultimo decen- nio il dialogo continuò a trattare importanti que- stioni di attualità e produsse nel 1993 a Balamand in Libano il documento: « L’uniatismo, metodo d’unione del passato, e la ricerca attuale della piena comu- nione ». L’uniatismo come via per raggiungere l’unità oggi è stato rigettato, mentre è stata riconosciuta l’e- sistenza delle Chiese cattoliche orientali come parte della Chiesa cattolica. Papa Wojtyla aveva sperato ardentemente nella piena unità visibile con le Chiese ortodosse per il Giubileo del 2000. Ma non avvenne. Sperava di visitare la Russia, patria della più forte e grande ortodossia, ma neanche questo gli riuscì. Il dialogo con le chiese riformate è stato particolar- mente creativo, in ambiti come la missione, l’erme- cattolici sono stati membri della Commissione «Fede e ordine», dipartimento teologico del Cmc; così come ci sono membri incaricati di partecipare ufficial- mente nelle varie commissioni per il dialogo bilate- rale o multilaterale. Giovanni Paolo II sostenne e incoraggiò dialoghi teo- logici internazionali, che continuano con le seguenti chiese e comunioni cristiane mondiali: Chiesa apo- stolica armena, Chiesa ortodossa, Chiesa ortodossa copta, Chiese malabariche, Comunione anglicana, Federazione luterana mondiale, Alleanza mondiale delle chiese riformate, Consiglio metodista mondiale, Alleanza battista mondiale, Chiesa cristiana, Disce- poli di Cristo e alcuni gruppi pentecostali. I risultati di questi dialoghi sono stati variegati, spa- ziando dagli accordi dottrinali di vario grado su que- stioni controverse fino allo stadio finale dell’unione piena e visibile. Con la Chiesa apostolica armena (che conta circa 3,5 milioni di fedeli), assente al concilio di Calcedonia (451) e per ciò divisa sulla dottrina cristo- logica, lo sforzo di unificazione è in uno stadio molto avanzato. Il credo cristologico comune è stato profes- sato e sottoscritto; il Papa visitò l’Armenia nel 2001. Sforzi ufficiali verso l’unità con la Comunione angli- cana cominciarono subito dopo il Vaticano II con l’i- stituzione della Commissione internazionale angli- cana-cattolica romana (Arcic). La prima commis- sione produsse i testi dell’accordo su Eucaristia e mi- nistero ordinato . Tuttavia ci sono altre aree impor- tanti non ancora sottoposte a studio e discussione. Nel 1982 Giovanni Paolo II e l’arcivescovo Robert Runcie stabilirono la seconda commissione «per esa- minare, specialmente alla luce dei nostri rispettivi giudizi, le rilevanti differenze dottrinali che ancora ci separano» ( La dichiarazione comune , Canterbury 29-5-1982). Dal 1983 in poi l’Arcic 2 lavorò sulle rimanenti que- stioni riguardanti l’autorità e altri temi di vita eccle- In alto: Sinodo per l’Asia 1989: vescovi ortodossi assistono alla celebrazione eucaristica in San Pietro. Pellegrinaggio in Terra Santa di Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000.
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