Missioni Consolata - Maggio 2011

MAGGIO 2011 MC 23 MC ARTICOLI zione, con forti rischi di abban- donare il loro progetto prematu- ramente. La terra è concessa in usufrutto gratuito per dieci anni alla sola condizione di mante- nerla in produzione». Gli chiediamo se non ci saranno rischi nell’introdurre meccani- smi vicini all’economia di mer- cato: «Non si va verso l’elimina- zione dei prezzi sussidiati né verso un mercato dominato solo dall’offerta e dalla domanda. Si aspira a introdurre un sistema più equo di distribuzione dei sus- sidi, non più generalizzati, e a una coesistenza più armonica tra prezzi determinati dal mer- cato e prezzi regolati dallo stato. Il problema principale risiede nella necessità che i prezzi si adeguino maggiormente ai costi reali, soprattutto se verranno eliminati i sussidi per l’accesso ai mezzi di produzione. Allo stesso tempo occorrerà garan- tire l’accesso agli alimenti fon- damentali adeguando i prezzi alla capacità di acquisto della maggior parte della popolazione. Se si riesce a stimolare davvero l’offerta, attraverso un incre- mento sostanziale della produ- zione, i rischi saranno ridotti. At- tualmente la maggiore pres- sione sui prezzi dipende dal fatto che sul mercato non esiste suffi- ciente offerta di determinati pro- dotti alimentari e questo crea speculazioni e distorsioni». Tra i cambiamenti presentati nel piano di riforma ve ne sono al- cuni che più di altri rompono con il passato: per esempio, la lega- lizzazione della compra vendita immobiliare, da sempre severa- mente vietata a Cuba. Il funzio- nario intervistato ci spiega che di fatto, non si fa altro che legaliz- zare pratiche che erano già am- piamente diffuse: «I cubani hanno sempre trovato il modo per comprare e vendere case o auto, ma lo facevano di nascosto e con sotterfugi; è un bene che oggi accettiamo la realtà e an- diamo avanti». Altro punto critico previsto è la soppressione graduale della tes- sera di approvvigionamento. Non è più sostenibile fornire servizi e assistenza a tutti, senza distin- guere chi ne ha realmente biso- gno. Come viene spiegato nel documento esaminato dal Con- gresso, il socialismo è parità di diritti e di opportunità, ma non è uguaglianza. Gli atteggiamenti paternalisti dello stato vanno evitati e si deve riscattare il va- lore del lavoro come mezzo indi- spensabile per rispondere alle necessità quotidiane. «Bisogna cancellare per sempre la nozione che Cuba sia l’unico paese al mondo dove si può vi- vere senza lavorare» aveva gri- dato Raul Castro, introducendo il vento di cambiamento che anti- cipava il documento di riforma. «Il lavoro è un diritto e un dovere e dovrà essere remunerato in modo conforme alla quantità e qualità. Il salario diventerà uno stimolo per incrementare la pro- duttività, la disciplina e la moti- vazione». Si punta su un sistema meritocratico, piuttosto che di favoritismi. Non c’è alcun dubbio che la po- sta in gioco per Cuba sia molto elevata: la battaglia economica costituisce oggi, più che mai, il dovere principale e il centro del pensiero ideologico dei dirigenti, perché da essa dipende la soste- nibilità del sistema socialista. Ermina Martini 1- Il documento «Lineamentos» della politica economica e sociale del Par- tito e della Rivoluzione è reperibile in www.pcc.cu NOTA Appena uscito il libro di Lucia Capuzzi e Nello Scavo presenta la storia della Cuba castrista secondo le testimonianze dei dissidenti. «Adiós Fidel», Edizioni Lindau Torino, marzo 2011, pagg. 192, € 16,00. LA VOCE DEL DISSENSO

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