Missioni Consolata - Maggio 2011

CUBA 22 MC MAGGIO 2011 lativa alla qualità del servizio, al- l’ampliare l’offerta o a migliorare la prestazione, né comprendono il rapporto qualità-prezzo per gli standard della regione, così che Cuba risulta molto più cara ri- spetto a paesi quali Messico, Ni- caragua, Repubblica Domini- cana, che offrono servizi di qua- lità superiore. A ciò si aggiunge una marcata passività, un’attitu- dine all’aspettare che il cambia- mento sia portato da altri e che a risolvere i problemi più gravi, come l’impatto della recente crisi economica, ci pensi il re- gime. Vicente, ha una storia tipica- mente cubana: negli anni Ot- tanta venne mandato in Russia a studiare «tecniche di comunica- zione dei sistemi satellitari mili- tari» all’Università di Leningrado (l’attuale San Pietroburgo). Quando gli mancava un solo anno per raggiungere la laurea, venne rispedito a Cuba: non ci sarà più bisogno di sistemi sa- tellitari militari gli hanno detto, la guerra fredda stava per finire. Rientrato nel suo paese ha fatto di tutto, dal cameriere al mano- vale, e adesso da qualche mese ha aperto una piccola cabaña (pensione) sulla costa di Reme- dios, dove offre servizi essenziali per turisti nazionali. «La mia sensazione è che lo stato voglia imporre sempre maggiori tasse a chi vuole avviare attività econo- miche in proprio, per prendersi la sua fetta di guadagno e fron- teggiare la crisi. Ufficialmente hanno detto che amplieranno le possibilità di lavoro privato ma in pratica, per quanto mi riguarda, hanno già aumentato le tariffe per la concessione delle licenze e le imposte sul reddito. Però, per chi ha iniziativa, questo è il momento di provare, a fare qual- cosa di diverso, che non sia emi- grare o aspettare le rimesse dei familiari all’estero. Almeno ora se vogliamo metterci in proprio possiamo farlo sotto il buon au- spicio del partito e in totale lega- lità». Martino Vinci, esperto di svi- luppo rurale per il Pnud (Pro- gramma delle Nazioni Unite per lo sviluppo), lavora all’Avana da diversi anni, e conferma le grandi aspettative di novità: «Cuba potrebbe non essere più la stessa dopo questo anno, stiamo vivendo un nuovo salto storico ma bisognerà vedere se i cambiamenti previsti saranno di sostanza e non solo di forma. L’autonomia non si ottiene con un decreto ma si costruisce con la partecipazione di tutti. I principali limiti del sistema agricolo cubano, e ricordiamoci che Cuba è un importatore netto di alimenti, risiedono nella con- traddizione esistente tra un mo- dello produttivo reale che è sem- pre più decentrato e non statale (le cooperative) ed un altro an- cora centralizzato, di pianifica- zione, commercializzazione dei prodotti e assegnazione dei mezzi di produzione. È un si- stema che non premia chi è più efficiente, non distribuisce in base ai livelli di produttività, ma introduce molti livelli di interme- diazione e quindi non può essere sostenibile. I Lienamenti vanno esattamente verso una direzione opposta all’attuale, concedono maggiore spazio alla piccola produzione non statale, riducono il peso dello stato sia nella ge- stione che nella produzione e danno maggiori responsabilità ai governi locali nella pianifica- zione del settore. La diversifica- zione produttiva è una scelta or- mai senza ritorno, così come la rinuncia alla monocultura della canna da zucchero». LARGO ALL’AGRICOLTURA FAMIGLIARE A livello di politiche agrarie, si erano visti segni importanti di cambiamento già con un decreto del luglio 2008, che prevedeva la concessione dei terreni incolti ai contadini che avessero dimo- strato volontà di produrre e la di- sponibilità dei mezzi minimi per intraprendere l’iniziativa. Vinci spiega: «La distribuzione delle terre è in corso, ha raccolto grande consenso, ma non soddi- sfa ancora la grande domanda generata tra la popolazione. Del milione di ettari previsti, ne sono stati distribuiti circa 700mila e i risultati sono visibili ad occhio nudo. Tuttavia i problemi sono ancora molti. I nuovi produttori spesso non hanno adeguato ac- cesso ad assistenza tecnica, fi- nanziamento e mezzi di produ- # In questa pagina: mercato pubblico nella città di Cienfuegos. # Sotto: coda davanti alla panetteria di Remedios, per ricevere la razione di pane con il sistema delle tessere che la riforma dovrebbe eliminare.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=