Missioni Consolata - Maggio 2011
MC ARTICOLI non avrebbero influenzato il risultato finale. Ma i par- titi di opposizione non ci stanno, denunciano «frodi massicce» e decidono di boicottare le successive legi- slative di giugno e presidenziali di luglio. Pierre Nku- runziza resta l’unico candidato alla presidenza. Oltre ad essere riconfermato presidente, il suo partito si as- sicura una maggioranza schiacciante in parlamento. Intanto la situazione della sicurezza peggiora drasti- camente: «Durante il periodo pre-elettorale, persone legate al Cndd-Fdd e al Fnl, avrebbero aggredito e uc- ciso, oppositori politici, così come militanti dei loro partiti diventati critici» denuncia Amnesty Interna- tional. Il Cndd-Fdd mobilita i suoi giovani membri, nel movimento Imbonerakure questi, spesso armati di bastoni e manganelli, scortano rappresentanti del po- tere pubblico che arrestano o pattugliano i quartieri. I partiti di opposizione, si vedono impedire le riunioni. Così la campagna presidenziale è segnata da violenze politiche: almeno 116 sono gli attacchi alla granata e oltre 30 locali di partiti sono dati alle fiamme (essen- zialmente del Cndd-Fdd). Allo stesso tempo molti sono gli esponenti dei partiti di opposizione arrestati e detenuti arbitrariamente. Ricompare la pratica della tortura, molto usata dai temuti Service national de renseignement, i servizi segreti burundesi, fino a pochi anni fa, ma che era in diminuzione e nel nuovo codice penale (2009) è definita fuori legge. I servizi di- pendono direttamente dal presidente della Repub- blica. Alcuni leader importanti di partiti politici fuggono al- l’estero. È il caso di Agathon Rwasa, capo del Fnl e di Alexis Sinduhije, presidente fondatore del Movimento per la solidarietà e la democrazia, che è anche diret- tore della Radio pubblica africana (Rpa), i cui giorna- listi sono continuamente perseguitati (vedi articolo) . G li accordi di Arusha prevedevano la realizza- zione di una Commissione nazionale verità e giustizia (Cnvg) e la creazione di una commis- sione giudiziaria internazionale per realizzare un’in- chiesta sui colpevoli delle tante violazioni dei diritti umani e assassinii politici della guerra. La Cnvg, che dovrebbe essere affiancata da un tribunale speciale e dovrebbe inserirsi nel sistema giudiziario burundese, non ha però ancora visto la luce. Così gli autori dei massacri di centinaia di migliaia di persone restano totalmente impuniti. Intanto voci di una nuova ribellione armata nel paese scuotono i burundesi. Da settembre 2010 si verificano attacchi sporadici a postazioni militari e civili da parte di gruppi armati. Il governo li chiama «banditi», alcuni commentatori parlano di «ribelli». Riaffiora troppo presto il vocabolario degli anni della guerra ci- vile, che si era, da poco, messo nel cassetto. Ma.B. # Pagina a fianco: volto di donna burundese. # Folla in attesa del presidente Nkurunziza e militare della scorta appostato.
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