Missioni Consolata - Maggio 2011
nell'immaginario collettivo è un avamposto della democrazia in Asia e tra i più certi alleati degli Stati Uniti (due questioni con- nesse, originatesi ai tempi del conflitto vietnamita), oggi è in realtà sottoposto a un regime che continuamente elude le regole e di fatto vive sulla criminalizza- zione dell'avversario. Le opposizioni non sono meno critica- bili, ma dalla loro parte hanno la scusante di essere oggi – nel bene e nel male – espressione di un disagio concreto e senza risposte di un paese profondo che nei numeri è maggioritario, come anche di una Thailandia rurale che ha nell' élite urbana di Bangkok non un riferimento 14 MC MAGGIO 2011 THAILANDIA Il senso di questi due esempi è che mentre il sistema educativo prepara buoni cittadini, passivi davanti al cambiamento e alle loro stesse difficoltà, in realtà problemi enormi vengono se non incentivati almeno tollerati come valvola di sfogo di disoccupa- zione, frustrazione e povertà. LE STAMPELLE DELLE FORZE ARMATE E DELLA MONARCHIA Per un paese che si vorrebbe dare una veste di modernità, il fardello è pesante, ma esso sem- bra non riguardare un sistema di potere che non è solo benestante, ma autoreferenziale e che si ap- poggia, per la sua sopravvivenza e giustificazione, sulle forze ar- mate o sulla monarchia a se- conda del momento e della con- venienza. Un uso crescente della «lesa maestà» contro dissidenti ed oppositori stanno in questi ul- timi tempi sollevando un dibattito anche sui media locali, abitual- mente distratti e, ancor più, sot- toposti a autolimitazioni o alla censura connessa alle varie forme di legislazione d'emer- genza. La Thailandia, paese che I PROTAGONISTI I COLORI DELLE «CAMICIE» THAILANDESI # A destra: Thaksin-Superman. Nonostante il suo prestigio resti alto, l'ex premier non è più il primo riferimento degli antigovernativi. # Sotto: una mamma e il suo bambino in camicia rossa fanno il segno della vittoria. L ’ ascesa al potere del go- verno di coalizione guidato dal Partito democratico è stata propiziata dalle CAMICIE GIALLE , movimento con più «anime» (monarchici, ari- stocratici, burocrazia, nazionalisti, parte del clero buddhista...), tutta- via il rapporto di simpatia si è da tempo interrotto. La disputa terri- toriale su alcune aree contese del confine Thai-cambogiano, ha por- tato il movimento ad accusare il governo di avere svenduto gli inte- ressi del paese e ne ha chiesto le dimissioni. Le CAMICIE BLU , organizzazione fiancheggiatrice di uno dei partiti della coalizione, il Bhum Jai Thai, e quelle «bianche» o «multicolore» (ali meno estremiste delle Gialle a cui si associa parte del pubblico impiego) hanno fatto la loro com- parsa in diverse manifestazioni di piazza. Le CAMICIE ROSSE , nate come reazione al colpo di stato militare contro Thaksin Shinawatra, sono la sponda di piazza del Puea Thai e de- gli altri gruppi d'opposizione. Al loro interno hanno diverse tendenze ideologiche - dalla sinistra radicale agli ecologisti alla social-democrazia -, ma soprattutto provenienze e lea- dership differenti. Questo ha impe- dito che diventasse un vero e pro- prio movimento rivoluzionario. Le CAMICIE NERE , sono il servizio d'ordine del movimento, organizzate in stile paramilitare e con un ruolo ancora da chiarire nelle vicende della protesta e della repressione. Ste.V. riformista e cosmopolita, ma l'e- spressione degli interessi tradi- zionali e di un idealismo accade- mico che - come la politica - si perde tra le pieghe di repres- sione, corruzione, interessi mol- teplici e spesso contrapposti. In- somma, un sistema che si bilan- cia con regole interne a scapito di una società che non ha la possi- bilità di esprimere il proprio disa- gio e le proprie necessità, sa- pendo che comunque le sue ri- chieste saranno eluse. La povertà e l'ignoranza, oltre che pressioni di ogni genere, contri- buiscono alla vendita dei voti. Una consuetudine che tutti i gruppi politici dicono di volere cambiare, ma alla fine favoriscono. Si è fi- nora votato e probabilmente si vo- terà presto, non per partiti e pro- grammi, ma per il candidato che potrebbe essere più utile in pro- spettiva e che al momento oppor- tuno paga meglio. Stefano Vecchia
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