Missioni Consolata - Febbraio 2011

LO XINJIANG E GLI UIGURI 40 MC FEBBRAIO 2011 L’ultimo bazar (all’ombra della Mezzaluna) L a terra che oggi è la Regione autonoma ui- gura del Xinjiang, la più grande provincia della Repubblica popolare cinese, copre un sesto del suo territorio. Zona dei floridi commerci di un tempo, che si sviluppavano sulla via della seta dal II secolo, è decaduta quando sono state aperte altre rotte di scambio tra Oriente e Occidente. I suoi confini toccano otto paesi: Mongolia, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Afghanistan, Pakistan e la parte di Kashmir controllato dall'India. È gialla, nella sua parte meridionale, arida e secca laddove il deserto del Taklamakan sottrae al- l'uomo una parte vastissima di terra, o tra gli spettaco- lari canyon formatisi agli argini del deserto dalle forme e colori più diversi. Verde al Nord, dove montagne di pe- renni ghiacciai sfiorano il cielo, laghi dai colori cangianti e fiumi impetuosi hanno la forza di portare via ponti e strade e la rendono fertile per i pastori nomadi che in estate occupano le alte praterie. È in questa zona, a 320 km al nord di Urumqi che si trova il punto della terra più distante dal mare. Le sue genti sono 13 diverse minoranze, di cui la mag- giore è quella uigura. La popolazione cinese han oggi ha raggiunto quasi il numero di quest'ultima, facendosi spa- zio soprattutto nelle cittadine lungo la via centrale, dove anche le infrastrutture sono maggiormente sviluppate. A Urumqi, capoluogo e centro economico del Xinjiang, per esempio, proprio via del popolo segna la linea diviso- ria tra le due etnie cinese e uigura. Sul bazar di Urumqi, negli anni Ottanta, Terzani scriveva: «È un museo dell'u- manità: ad eccezione di quella nera, tutte le razze vi sono rappresentate». Quel bazar è stato teatro nel 2009 del Lo Xinjiang è la regione abitata dagli uiguri, cinesi loro malgrado. L’immigrazione han ha ormai conquistato le città ed occupato tutti i posti chiave, ma la popolazione uigura re- siste, forte di una diversità che è fisica e cul- turale. Oggi la loro ultima frontiera è la re- ligione islamica e soprattutto la lingua, da difendere ad ogni costo. Tra mille difficoltà. DI T ANIA D I M UZIO

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