Missioni Consolata - Febbraio 2011

MC I CINESI NON SONO... FEBBRAIO 2011 MC 37 lità poterono coesistere con il sistema ufficiale ed ope- rare all’interno di esso. Si prendano le oasi centrasiati- che dello Xinjiang, le praterie mongole o il Tibet bud- dhista. Il riconoscimento in realtà era reciproco ed era fondato sulla presenza di una complessa rete di gerar- chie sovrapposte, in cui il rito svolgeva una funzione es- senziale, evitando che si creassero degli scontri per l’e- sercizio effettivo tra diverse autorità. Per la storiogra- fia cinese l’imperatore restava il centro politico su- premo ed in una certa misura egli poté anche ricevere tale riconoscimento; ciò non toglie che per le altre po- polazioni l’autorità imperiale fu soprattutto uno stru- mento di legittimazione per il proprio potere. Il buddhi- smo in Tibet non fu solo una religione ma espresse an- che un sistema di valori alla base di una distinta cul- tura politica con un proprio codice simbolico, universa- lista proprio come l’ordine imperiale. In tempi antichi ci furono guerre tra Tibet ed Impero cinese, ma in ul- tima analisi si giunse ad un reciproco riconoscimento, in cui l’Imperatore entrò nella simbologia buddhista ed il Dalai Lama, a capo del sistema tradizionale tibetano, divenne parte attiva all’interno del sistema imperiale. di scontro, ma che poi permise di includere il diverso e di estendere i limiti della terra, quel «Ciò che è sotto il Cielo» ( Tianxia ) che rappresentava in epoca imperiale l’idea di Cina. Il mantenimento da parte dell’altro di una certa identità era addirittura funzionale al sistema, poi- ché visualizzava diversi livelli di penetrazione della ci- viltà, a seconda della distanza (geografica, culturale) dal Centro, l’Imperatore Figlio del cielo ( Tianzi ). Si fa un gran parlare, spesso a ragione, dell’assimila- zione cui le popolazioni «non han» furono storicamente sottoposte. Perché l’accettazione del diverso passava per una sua riqualificazione culturale. Gran parte delle minoranze cinesi di oggi mantengono ben poco della loro antica identità etnica. La forza dell’elemento han si manifestò nella riconversione di gruppi più deboli e nella migrazione intensiva dalle piane centrali verso Sud. Ma quelle culture provviste di maggiore persona- 221 aC Unificazione di tutta la Cina e na- scita del primo Impero . 1911 Fine dell’Impero cinese. 1839 Prima «guerra dell’oppio». 1934 Inizia la «Lunga marcia». 1949 Fondazione della «Repubblica popo- lare cinese». 1966 Inizia la cosiddetta «Rivoluzione cul- turale», che terminerà nel 1976. 1989 Repressione della rivolta di Piazza Tian’an men, a Pechino. ALCUNE DATE DELLA STORIA CINESE NOME ETNIA Zhuang Manciù Hui Miao Uiguri Tujia Yi Mongoli Tibetani Buyel NUMERO APPROSSI- MATIVO DI ABITANTI (in milioni, in ordine decrescente) 18 11 10 9 8,4 8 7,7 6 5,4 3 PROVINCIA O ZONA DELLA CINA DOVE PIÙ SONO PRESENTI Guanxi Manciuria (nord est della Cina) Nord ovest della Cina Guizhou Xinjiang Hunan Sichuan Mongolia interna Reg. aut. del Tibet Guizhou

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