Missioni Consolata - Dicembre 2010

MC I GUARDIANI DELLA TERRA contro un modello economico che vuole la loro morte e quella dell’equilibrio naturale. Poco importa se gli u’wa sanno che essere «guardiani della Terra» non significa difendere il territorio per se stessi, ma per l’umanità intera, che ha nelle popolazioni indigene la sua ultima speranza. E non per folklore. Ma perché davvero, la loro lucida proposta politica - è necessario vivere tutti e con meno, nel rispetto dello stesso mondo che ci dà i suoi frutti, appunto « cambiando il modello, non il clima » - è l’unica percorribile. PER SAPERNE DI PIÙ SITI INTERNET • www.yaku.eu • www.justiciaypazcolombia.org GLI U’WA SU MISSIONI CONSOLATA • Il cuore del mondo (e le trivelle della Oxy), Maurizio Pagliassotti, Dossier, dicembre 2001. COPERTINE E FOTOGRAFIE • Sulle due copertine: a pagina 27, donna u’wa con collane della fertilità, mentre la fascia sulla testa serve per portare i bambini più piccoli; a pagina 42, Berito Kuwaria, leader u’wa. Le foto sono di Francesca Caprini. • Le fotografie interne sono di Francesca Caprini, eccetto quelle dei pozzi (pp. 29 e 31) scat- tate da Alex Coboria e quelle delle pagine 32-33, che sono di Anna Ballardini. L’AUTRICE DI QUESTO DOSSIER • Francesca Caprini, giornalista freelance, collaboratrice di Missioni Consolata , si occupa di te- matiche inerenti alle popolazioni indigene dell’America Latina e dei movimenti sociali. È coau- trice dei libri La Rivoluzione dell’Acqua [ed. Carta] e Donne per un altro mondo [ed. Gabrielli, 2008]. Nel 2005 fonda Yaku, associazione che si occupa della difesa dell’acqua come bene comune e diritto umano ed ambientale. Yaku è impegnata in progetti con associazioni e co- munità locali dell’Area andina, in Italia fa parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. In Colombia, condivide le battaglie u’wa da molti anni; con Justicia y Paz un progetto per il recu- pero degli acquedotti comunitari e della memoria dell’acqua nelle zone di conflitto. Noi siamo già con loro. Siamo nel mundo-centro . Con Daris, le donne, Berito che canta, i suoi dollares - i bambini -, che ci corrono attorno. Ci avviamo verso la grande capanna di legno per il rito atavico che durerà tutta la notte. Noi saremo battezzati come nuovi u’wa, io riceverò il nome di Abouswia , «madre delle acque». Il rito serve per ringraziare la Madre Terra dopo la semina. Il nome, per sentirci u’wa anche noi. Ed avere speranza. Francesca Caprini DICEMBRE 2010 MC 41 A destra: il «Qr code» dell’associazione Yaku .

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