Missioni Consolata - Dicembre 2010

MC I GUARDIANI DELLA TERRA fosse mai consultata. Il «Gibraltar 3» si è portato die- tro un miniplotone di militari, che stazionano stabil- mente nel territorio. La Ecopetrol manda regolar- mente emissari che cercano di dividere con regali e promesse, le piccole comunità più esposte e ricatta- bili. La giostra ha ricominciato a girare. In verità non si era mai fermata. Il secondo progetto è la costruzione di un’autostrada che dovrebbe segare in due il territorio u’wa: è la car- retera binacional fra Venezuela e Colombia, che pas- serebbe esattamente sopra tutti i luoghi per i rituali. Infine, il Parco nazionale del Cucuy. La montagna sa- cra, il punto più intoccabile, il ghiacciaio che è il mundo-blanco : un progetto di «ecoturismo» prevede un ampliamento del Parco nazionale del Cocuy nel territorio u’wa. Secondo il governo, ci si dovrà co- struire una funivia. La « Unidad de Parques naciona- les naturales », assieme al ministero degli Interni e a quello di Giustizia, da tre anni cerca di portare avanti il processo della consulta per modificare il decreto 622/77. Ma gli u’wa hanno sempre rifiutato un incon- tro che per loro è basato fin dalle fondamenta sulla menzogna: «Durante la Settimana santa passano nel Parco nazionale oltre 1.000 turisti a settimana. Sotto il Cocuy è poi nota la presenza di una riserva im- mensa di oro, rame, ed acqua. Ma a chi la vogliono raccontare? E ci vengono a dire che è per il bene della montagna, perché noi non la sapremmo tenere bene. Il Cocuy è la nostra montagna. E noi la protegge- remo», raccontano quelli dell’ AsoUwa , associazione che rappresenta politicamente la maggioranza delle comunità u’wa. «IL PROGRESSO È VIVERE IN ARMONIA CON LA TERRA» «Con la scusa di questi progetti, ci militarizzano. Uo- mini armati attraversano continuamente il nostro territorio con i loro pensieri di morte» spiega Daris. «Ma noi andiamo avanti sicuri del nostro compito nel mondo, anche se loro ci danno già per scomparsi, per finiti. Solo perché vogliamo andare avanti seguendo i dettami e la filosofia che da sempre ci ha contraddi- stinto: vivere in armonia con la Terra, con gli ele- menti della natura, rispettandoli. Questo per noi è il progresso. So che per voi è difficile pensare che esi- stano persone, popolazioni, che vivono come migliaia di anni fa. Tra di noi u’wa c’è chi non ha mai visto un’automobile e non sa cosa sia una lampadina. Ma è una nostra consapevole scelta. Io sono la prima donna u’wa ad uscire dal territorio e viaggiare. Ma vivo gran parte della mia esistenza nelle comunità u’wa, perché la memoria del proprio popolo va protetta e mai di- DICEMBRE 2010 MC 39

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