Missioni Consolata - Dicembre 2010
DICEMBRE 2010 MC 13 A Gao, città del nord del Mali, conobbi un doga- niere, approdato da poco alla pensione, che per gran parte della sua vita aveva prestato servizio nelle zone di frontiera tra Mali, Niger e Alge- ria. Affascinato dalla personalità di quell'uomo, gli chiesi quante fossero, a suo avviso, le persone che ogni giorno perdono la vita nel tentativo di attraversare il re dei deserti, il Sahara, abbando- nate da qualche passeur senza scrupoli, che li avrebbe dovuti condurre verso le sponde del Mediterraneo. Il doganiere mi disse in modo perentorio: «Figlio mio, solo gli avvoltoi ti possono rispondere». Questa afferma- zione ci permette di capire l'im- potenza di uno Stato come il Mali nell’amministrare, controllare e difendere un territorio desertico così vasto: solo il Nord del paese copre una superficie grande quasi tre volte l'Italia. Il Sahara dell’Africa Occidentale è un’area di circa 4.000.000 di chilometri quadrati e comprende la Mauritania, il Nord del Mali e del Burkina Faso, il Niger ed il Sud dell’Algeria. Terra ance- strale di popolazioni nomadi come i tuareg e i peulh, suddi- visa geometricamente a tavolino dai coloni, oggi questa immensa fascia desertica, più che al fa- scino delle carovane del sale, si presta a traffici illeciti come quello della droga, delle armi, dell’emigrazione clandestina e al dilagare del terrorismo. È in questa terra di nessuno, lontano da ogni forma di con- trollo possibile che Al Qaeda per il Maghreb Islamico (Aqmi), da ormai quasi tre anni, sta semi- nando il terrore nelle popolazioni locali e nelle comunità di stra- TERRORISMO DI MARCO ALBAN E MARCO BELLO MAGHREB: IL LUNGO BRACCIO DI AL QAEDA IL GRANDE VUOTO Il Sahara è sempre stato il «paese di nes- suno». Oggi vi fiori- scono traffici illegali di armi, droga e migranti. I gruppi terroristi legati ad Al Qaeda hanno ini- ziato ad essere attivi tre anni fa. Rapiscono gli stranieri creando il «vuoto». Le cancelle- rie occidentali abbas- sano la «linea rossa» di sicurezza, i turisti cambiano destinazioni e le Ong si ritirano. Le popolazioni sono ab- bandonate. Intanto i tuareg, vogliono pren- dere le armi, per cac- ciare questa minaccia dai loro territori. # Niger. Tipica vista saheliana nel centro del paese.
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