Missioni Consolata - Dicembre 2010
pio di Kali, dea dalle quattro braccia, simbolo di distruzione e purificazione, sorge la casa di Madre Teresa. Entro e mi trovo in una vasta sala, dove sono alli- neati i letti dei malati, assistiti da un gruppo di medici e infermieri, volontari dalla pelle bianca. C’è silenzio e odore di pulito, pareti e pavimenti di cemento, vasche dove anche una suora sta la- vando panni insanguinati. Suor Anila, albanese di Scutari, ci parla sorridente del loro la- voro senza sosta: «Ritorno a casa ogni 4 anni; una volta al- l’anno abbiamo 8 giorni di ritiro spirituale». Calcutta è una metropoli dagli aspetti contraddittori. Negozi e locali aprono dopo le dieci, ma fin dalle prime ore del mattino si vedono uomini seminudi che si lavano ai bocchettoni dell’acqua sui larghi marciapiedi; ben pre- sto anche le bancarelle con for- DICEMBRE 2010 MC 11 MC ARTICOLI # Simpatico «campione di baffi» incontrato a Calcutta. # Calcutta: la strada dei librai. nelli sono al lavoro, occupando anche le vie più eleganti. Tè spe- ziato con latte, frittelle di melan- zane e patate, una grande va- rietà di cibo di strada gustoso ed economico. Il centro vittoriano è ricco di pa- lazzi e monumenti, mentre il quartiere dei librai è vivacissimo e trafficato, con centinaia di li- brerie affollate. Percorrendo una via affollata dove anche un vecchio tram rie- sce a farsi largo tra rikshò , vei- coli a motore e pedoni, rag- giungo la casa di Tagore, in un quartiere un tempo elegante e residenziale. È il poeta, scrittore e filosofo indiano bengalese più conosciuto in Occidente, premio Nobel per la letteratura nel 1913. Uno dei 5 Nobel nati a Cal- cutta. IL PARADISO... A RISCHIO Dopo 14 anni ritorno nelle Anda- mane, un rosario di isole nel golfo del Bengala, al largo delle coste birmane e malesi. Rico- perte di foreste di alberi gigante- schi, la fauna ricca e varia, un tempo erano abitate solo da abo- rigeni dalla pelle scura e capelli crespi e da gruppi tribali di ori- gine malese e mongolide. Al taglio del legname pregiato, iniziato nell’800 e praticato an- cora oggi, si sono aggiunte le piattaforme marine delle multi- nazionali per lo sfruttanmento del petrolio. L’impatto con la no- stra «civiltà» ha costretto gli aborigeni ad abbandonare habi-
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=