Missioni Consolata - Novembre 2010

56 MC NOVEMBRE 2010 # Sopra: tempio (che richiama molto una chiesa) del Ch'on-do-kyo a Seoul con la bandiera coreana, a sinistra, e la propria, a destra. # Sotto: quartiere vicino al tempio buddista di Ch'o-gye-sa: negozi e via della città. L a storia della Chiesa Cattolica in Corea ha un inizio singolare: alla fine del XVIII secolo, alcuni eruditi entrarono in contatto con i testi biblici tra- dotti in cinese da alcuni mis- sionari occidentali (p. Matteo Ricci) ed iniziarono a studiare autonomamente la dottrina cattolica. Nel 1784 uno di loro, Lee Seung Hun, fu inviato a Pe- chino per essere battezzato; tornato in patria battezzò gli altri membri del suo gruppo, dando vita così alla Chiesa co- reana. Nell'Ottocento la neo- nata Chiesa fu colpita da per- secuzioni. Nel 1866 i cristiani coreani subirono il martirio più doloroso della loro storia: più di diecimila furono massa- crati, la metà di tutti quelli esi- stenti nel Paese. La libertà di professare il catto- licesimo fu ottenuta nel 1886, a seguito di un trattato tra Corea e Francia. Le persecuzioni però non terminarono: nel maggio del 1901 venne compiuto un al- tro massacro di 700 cristiani. Nel 1910 l'invasione giapponese portò nuove limitazioni alla professione della fede. Alla fine della II guerra mon- diale il paese fu diviso in due stati e fu guerra. Nel Nord la Chiesa fu spazzata via, e rima- sero solo pochi cristiani senza chiese e senza culto. Nel Sud la Chiesa è fiorita e dal 1962 tutti i vescovi sono coreani. Attual- mente la Corea del Sud è il terzo paese asiatico per nu- mero di cattolici, superato solo da Filippine e Vietnam. [adattatoda http://it.wikipedia.org/ wiki/Chiesa_cattolica_in_Corea ] CHIESA CATTOLICA STORIA # COREA ligioni, ma nell’esperienza al tempio, così come durante la preghiera con i monaci e le mo- nache del Buddismo Won, ab- biamo sentito che qualcosa di misterioso e spirituale stava ac- cadendo. Questo comune sentire tra noi partecipanti al viaggio ci ha fatto riflettere molto. Se è vero che anche queste sono religioni e come tali sono alla ricerca di Dio o comunque dell’assoluto, come dobbiamo porci noi nei loro con- fronti? P. Diego ci ha rassicurato: «Che lo Spirito di Dio è presente anche in esse; che contengono i Semi della Parola; che c’è in esse molto di buono e santo che merita il rispetto e l’attenzione della Chiesa; che è possibile un dialogo vero, fatto anche di scambio di esperienze spirituali, con le persone di altre religioni; che possiamo aiutarci a vicenda nel cammino verso Dio; che pos- siamo lavorare insieme per il bene dell’umanità e per la co- struzione del Regno». Sicuramente questa nostra breve esperienza ha di molto au- mentato il nostro rispetto verso le altre religioni. Ma la domanda «perché esistono tante religioni (se una sola è vera)?» si è insi- nuata dentro di noi. Questa è la sintesi di p. Diego. «Certamente Dio ha i suoi cammini, molte volte sconosciuti a noi, per farsi presente a tutti gli uomini, e per parlare al loro cuore. Le stesse religioni non cristiane credo che costituiscano alcuni di questi cammini. Mi sembra di poter af- fermare che il Signore Risorto attira a Sé le altre religioni, in una maniera misteriosa che io non conosco e che i teologi si af- fannano di chiarire e capire, e ciò le rende, per i loro fedeli, un mezzo concreto per fornire qual- che risposta ai quesiti fonda- mentali dell’essere umano, e per offrire un cammino concreto di ricerca e comunione con il Mi- stero di Dio». Laura Poretti

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=