Missioni Consolata - Novembre 2010
sostengono che avventurarsi per la zona est della Turchia è pericoloso. I piazzisti di una compagnia di trasporti, che battono la stazione degli autobus, ri- petono ai viaggiatori che gli spostamenti diurni sono soggetti ad attacchi a colpi di mitragliatrice da parte dei guerriglieri kurdi. La notte invece sarebbe tutto più tranquillo. Una volta in viaggio nel Kurdistan turco la situa- zione invece apparirà molto tranquilla. Le esagera- zioni sono molto amate dai turchi, anche se affetti- vamente le zone montane non sono scevre da com- battimenti, di norma taciuti dai media principali. Città come Van, Erzrum, Diyarbakir sono centri vi- tali e pacifici, popolati da Kurdi che non ne vogliono più sapere né della repressione militare né dei me- todi violenti degli insorti. Così, una volta terminata la discussione sui «terrori- sti kurdi», trascinatasi in maniera abbastanza stanca per mancanza di argomenti, è tempo di discutere dei rapporti interreligiosi in città e nel paese. E qui i toni si fanno seri. Perché a differenza delle chiacchiere sul Pkk, dominate da eccessi ver- bali e fragorose risate, quelle relative alle recenti tragedie che hanno riguardato questa ed altre zone, sono percepite più pesantemente. Dopo poco un ragazzo ci chiede se vogliamo visitare l’unica chiesa ancora «operativa» di Trebisonda. È la chiesa tristemente famosa per l’omicidio di un prete italiano, don Andrea Santoro, avvenuto nel febbraio del 2006. Il sacerdote ucciso era un missio- nario della congregazione di Charles de Foucauld. Apparteneva alla diocesi di Roma ed era un sacer- dote fidei donum missionario in Turchia da qualche anno. Il suo lavoro (grazie anche all’aiuto di alcuni laici) era centrato sul mantenimento in vita della presenza cristiana, esigua al tempo dell’omicidio ed ora a rischio estinzione. Chi lo conosceva racconta che era un acceso sostenitore del dialogo islamo-cri- stiano e forse è esattamente questa la ragione che ha armato la mano di chi poi lo ha ucciso proprio dentro la chiesa dove stiamo per entrare. Sono passati quattro anni da allora, ma il ricordo è ancora molto vivo. Il nostro amico accompagnatore, musulmano praticante, ricorda bene quel prete: «Era una presenza molto discreta e chi l’ha colpito a mio avviso l’ha fatto perché mosso dalla pazzia e non da odio religioso». Probabile, anche se poi le indagini hanno portato in carcere un giovane di appena diciassette anni che, al momento di sparare, pare abbia pronunciato la frase «Allah è il più grande». MC PASSAGGIO AD ORIENTE Sopra a sinistra: mons. Luigi Padovese, assassinato nel giugno 2010; a destra , don Andrea Santoro, ucciso a Trabzon nel febbraio 2006. Sotto: un laboratorio artigianale di sartoria. Pagina precedente : uomini attorno ad un tavolino di un bar di Diyarbayir, città nel cuore del Kurdistan turco. NOVEMBRE 2010 MC 39
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