Missioni Consolata - Novembre 2010
liani, missionario della Consolata, e fu il primo contatto con l’Istituto Missioni Consolata. Tra i due si creò subito intesa. «Abbiamo fatto un po’ di pubbli- cità, ed è nato questo gruppo chiamato Spazio aperto, che più tardi è diventato una Onlus, e adesso appoggia alcuni progetti anche a Majune». In quel periodo Paolo inizia a co- noscere il significato di essere missionario e cerca subito di ap- profondire. «Io mi interrogavo, perché noi nelle Ong non conoscevamo bene la realtà nel Sud del Mondo, in Africa Occidentale nel mio caso. Erano tante le storie di inganni, fondi che non arrivavano, progetti che non funzionavano. Avrei voluto che questo nostro lavoro fosse più sul campo, più con la gente, e il mondo missionario mi sembrava avesse qualche ipotesi in più per aiutare queste persone. Così mi sono detto: voglio vedere come si fa ad essere missionario». Paolo scopre che le scelte possi- bili sono diverse: consacrarsi, I gruppi di Laici missionari della Consolata (Lmc) in Ita- lia sono quattro. A Nervesa, c’è un’esperienza di vita in co- munità, mentre negli altri casi si tratta di gruppi che si trovano periodicamente e fanno attività specifiche. I laici hanno un coor- dinamento a livello nazionale. Ecco i riferimenti: • Bevera di Castello Brianza (Lc), imcbevera@missionari- consolata.it . Qui risiede padre Gianfranco Zintu che è il re- sponsabile per i laici dell’Italia. http/ /laici.imcbevera.it • Nervesa della Battaglia (Tv), milaico@consolata.net, Chiara Vigano e Riccardo Colombo. www.milaico.it. • Martina Franca (Ta), mar- tina@missionariconsolata.it , contatto: Giuseppe Vinci. • Torino, presso il Centro di ani- mazione missionaria, contatto: Diego Aguilar, lmctorino@yahoo.it . Tra il 9 e il 16 gennaio 2011 si svolgerà il primo Incontro inter- nazionale dei Lmc, tra Torino e Roma. Sarà l’occasione per con- frontarsi sui temi fondanti del laicato missionario e rinsaldare una rete di contatti. Per info: www.lmcmeetigs.blogspot.com . LAICI IN ITALIA MISSIONE 20 MC NOVEMBRE 2010 prendere i voti, o anche diventare sacerdote. Un’opzione alternativa è vivere la missione come laico. «Essere padre era un po’ troppo, non ho mai avuto la vocazione di essere consacrato, né padre, né fratello. Allora ho pensato, pro- viamo come laico missionario, una scelta all’avanguardia, all’e- poca nella Consolata non c’era quasi niente. Così sono stato am- messo al postulantato di Alpi- gnano con padre Giordano Riga- monti. Qui ho approfondito la mia conoscenza dell’Istituto, ma an- che della religione, il che è stato molto utile». Paolo difende i due concetti, il lai- cato e l’essere missionario. «Anche se io come laico non ho i voti, con padri e fratelli facciamo un lavoro molto simile. Quando siamo qui in missione è più evi- dente di quando si lavora in Italia. Noi laici, come i fratelli, non di- ciamo messa, non confessiamo. Il nostro lavoro è entrare in comu- nità e portare il messaggio di Gesù, ognuno come sa farlo. C’è chi ha la vocazione per incontri di
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