Missioni Consolata - Ottobre 2010
e quindi non mi avventurai in calcoli e proiezioni. Quei dati mi colpirono perché rivelavano come nel giro di una trentina di anni il mondo missionario fosse completamente cambiato, anche nel suo personale. Il dato più ri- levante era la caduta a picco del numero/percentuale dei missio- nari di origine europea e nord- americana (che un tempo costi- tuivano quasi il 100% dell’ar- mata missionaria) e la crescita del personale missionario locale e continentale (è particolar- mente significativo quel 13% di religiosi provenienti da varie na- zioni africane oltre al 43% dei lo- cali). In più c’era il fatto quasi to- talmente nuovo della coopera- zione missionaria sud-sud: già notevole quello dall’Asia (1 mis- sionario su 10), mentre ancora timido, ma in crescendo, quello dall’America Latina. Certamente la situazione del Kenya è un po’ speciale e non è proiettabile su tutta l’Africa. In Kenya c’è una concentrazione di congregazioni religiose che non ha uguali in altre nazioni afri- cane. Il motivo è semplice: con l’inasprirsi delle leggi europee sull’immigrazione è divenuto sempre più difficile mandare studenti in Europa o America per la loro formazione filosofica e teologica. Nairobi è così diven- tato un nuovo centro continen- tale dove i religiosi possono tro- vare strutture altamente qualifi- cate per la formazione dei loro candidati. L’Università Cattolica dell’Africa dell’Est ( Cuea ), il Tan- gaza College dei religiosi, l’ He- kima College dei Gesuiti, l’Isti- tuto di Filosofia della Consolata, il Marist International Centre e i due centri di formazione dell’As- sociazione delle Suore costitui- scono un polo accademico unico, attorno al quale ruotano semi- nari e case di formazione. Que- sta vasta offerta a livello univer- RELIGIONE & MISSIONE # A destra: p. Thomas Kunnel di Don Bo- sco Yes Media Centre con p. Martin Wanyoike della Radio Waumini e Mons Anthony Ireri di Isiolo. # Sotto: Suore di origine asiatica al lancio del Kenya Catholic Directory .
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