Missioni Consolata - Ottobre 2010

90 MC OTTOBRE 2010 RELIGIONE & MISSIONE per il continente più povero del mondo. Così don Egidio Viganò, settimo successore di Don Bo- sco, rilanciò l’azione missionaria salesiana, inviando immediata- mente missionari in 6 nuove na- zioni, per arrivare ad oggi ad una presenza complessiva in 40 su 53 stati africani. Naturalmente un simile sforzo non poteva es- sere compiuto né mantenuto da- gli italiani da soli. Tutta la fami- glia salesiana internazionale fu coinvolta, affidando una nazione africana diversa alle varie pro- vince salesiane del mondo. I Sa- lesiani dell’India offrirono volon- tari per Tanzania, Kenya, Nige- ria, Ghana e Liberia. Oggi la loro presenza è significativa in Kenya e in Tanzania. OSPEDALI CAMBIANO MANO Durante gli anni ’90, le suore missionarie della Consolata sen- tirono il bisogno di riqualificare la loro presenza missionaria con meno opere e più vicinanza alla gente più povera delle periferie urbane. Scelsero quindi di pas- sare ad altri i grandi ospedali per i quali molte sorelle avevano dato il meglio della loro vita e, in alcuni casi, la vita stessa. Cerca- rono quindi altre congregazioni di suore a cui affidarli. Bussa- rono a tutte le porte possibili e # Negozietto gestito da un indo- pachistano lungo la ferrovia dell’Uganda (foto probabilmente del 1902). 1902 - GOANESI E INDIANI Z anzibar, 11 giugno 1902 . Questi goanesi sono il tipo più simpa- tico di questo mondo. Nella figura rassomigliano moltissimo ai nostri siciliani. D'animo franco e leale, essi, frammezzo a mussulmani, protestanti e pagani si mantengono ottimi cattolici, frequentano la chiesa, i sacramenti. A Zanzibar, dove sono in gran numero, si recano, come i nostri biellesi, a lavorare da soli, senza la famiglia. Affittano grandi case e vivono in vera comunità; qualcuno attende alla cucina ed alla pulizia; gli altri vanno al lavoro di qua e di là. Al mattino recitano in comune la preghiera e la sera il rosa- rio. Quando hanno guadagnato abbastanza tornano a Goa, a vivere di reddito in famiglia. […] Mombasa, 17 giugno 1902 . La ferrovia è qui molto ben costrutta; per salvarla dalle formiche bianche le traverse sono in ferro, come pure in ferro sono i pali telegrafici. [...] Quasi tutti gl'impiegati, capi-stazione, ecc., sono goanesi e perciò cattolici praticanti. […] Qui la rupia è la sola moneta in corso, perciò a Zanzibar feci il cam- bio delle sterline con rupie. Siccome poi queste rappresentavano un bel peso, trovammo un certo Alidina Vishram , commerciante indiano parecchie volte milionario, il quale ha case in tutto l'in- terno, che gratuitamente ci fece un cheque (assegno, ndr ) per Mombasa. Questo signore fa tutti i servigi che può ai missionari e loro rimette la mercanzia a miglior mercato che non tutti gli altri negozianti. Dice che deve alla protezione che sempre prestò ai mis- sionari la sua fortuna. I Padri Bianchi si servono di lui per tutti i loro affari. A Mombasa i suoi impiegati per versarci tremila rupie non vollero neanco vedere il cheque , bastando loro la nostra pa- rola. [...] Tenuto conto del tempo che impiegheranno questi messi per andar a Karòli ed i portatori di là a Naivasha, stabiliamo, d'ac- cordo con Monsignore, di partire il 20 corr. alle ore 1 1/2 pomeri- diane per la stazione di Naivasha, ove il treno arriva lo stesso giorno alle 6 di sera e dove pianteremo le tende, non essendovi altre case che il magazzeno del già sopra nominato Alidina Vishram, e ceneremo con viveri portati di qui. Dal diario del teologo Filippo Perlo (dalla Rivista Missioni Consolata 1902/n. 9 pag. 137 e 144) – lasciamo l’italiano del tempo ).

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