Missioni Consolata - Ottobre 2010
(1955), i cui principi per un Su- dafrica non-razziale vennero inclusi nella nuova Costituzione che ha posto fine all’ apartheid (1994). Per rompere la loro alleanza con i neri, il governo sudafri- cano fece varie concessioni agli indiani: residenza permanente e cittadinanza (1962), istruzione gratuita fino a 15 anni (1973), li- bertà di movimento (1975) e apertura di una propria banca, concessioni per iniziative indu- striali e commerciali. Privilegi che hanno permesso a molti in- diani di arricchirsi, suscitando l’invidia dei neri e seminando discordie e tensioni nelle peri- ferie di Durban, sfociate in lotte sanguinose. NEL NUOVO SUDAFRICA Abolito il sistema dell’ apartheid e avviata la democrazia (1991- 1994), tali tensioni sono rimaste, almeno a livello popolare. Gli in- diani, viste le nuove leggi a fa- vore della comunità nera, hanno votato per il partito dei «bian- chi», rimpiangendo quasi i tempi dell’ apartheid. I neri hanno con- tinuato a rinfacciare agli indiani di essersi arricchiti alle loro spalle, grazie ai privilegi ottenuti dal regime; non sono mancati in- viti, anche musicali, a sollevarsi contro la comunità indiana e ri- prendersi il maltolto. La situazione è cambiata a par- tire dal 2003, quando il Sudafrica ha moltiplicato i legami politici ed economici con l’India e in- sieme hanno dato vita all’Ibsa (India, Brasile, Sudafrica). Tutti e tre rivendicano il loro peso sulla scena geopolitica mondiale, per questo si propongono di coope- rare su problemi di interesse co- mune e internazionale: clima, agricoltura, scuola, difesa, ener- gia, salute, commercio, scienza, tecnologia. Negli ultimi 7 anni gli investi- menti indiani in Sudafrica sono cresciuti in modo esponenziale su una gamma di attività sempre più vasta. A fare la parte del leone è il Tata Group , che ha creato joint-ventures con aziende locali in vari settori industriali: tecnolo- 68 MC OTTOBRE 2010 INDIA-SUDAFRICA # Bambini in una scuola cattolica del Madagascar: nei loro volti i lineamenti asiatici e africani. Antropologia, etnologia, lin- guistica... tutto concorre a fare del Madagascar il punto di in- contro e di fusione tra il conti- nente asiatico e quello afri- cano, anche se le modalità sto- riche restano enigmatiche. L a mitologia malgascia rac- conta che i primi abitanti del Madagascar furono dei misteriosi esseri umani di bassa statura, chiamati Vazimba; i loro spiriti sono venerati come an- tenati delle 18 etnie che formano l’attuale popolazione malgascia; anzi, alcuni clan vantano una di- scendenza pura e diretta da questa stirpe leggendaria. Alcuni studiosi ritengono che tal ge- neredi antenati sarebberooriginari dell’Africa;ma lamaggioranza degli storici sono concordi nel sostenere che i primi abitanti del Madagascar sono originari dell’Indonesia e della Malaysia, arrivati 2milaanni avanti Cristo;ma lamaggior parte sarebbe giunta nell’isola verso il V secolo della nostra era. Poco tempo dopo sarebbero arrivati dall’Africa gruppi di origine bantu. Pur continuando a discutere se siano stati gli indonesiani o i bantu i primi abitanti del Madagascar, i partigiani delle due tesi sono d’ac- cordo su una cosa: la doppia ori- gine, africana e asiatica, delle po- polazioni malgasce. Ma a fare discutere è soprattutto la modalità di talemigrazione: si sup- pone che i migranti indonesiani si siano spostati per cabotaggio lungo le coste asiatiche e poi quelle afri- cane, dove sarebbe avvenuto un primo mescolamento di razze; per sbarcarepoi nellagrande isola. Agiustificare questa teoria è la dif- fusione delle imbarcazioni di tipo indonesiano lungo le coste setten- trionali dell’Oceano Indiano: bar- che con vela e bilanciere, adatte alla navigazione sotto costa. Ma non è da escludere che i naviganti indonesiani abbiano compiuto un’autentica prodezza: una traver- sata diretta di 6.400 km, da un capo all’altro dell’Oceano Indiano. La colonizzazione del Madagascar fa parte del grande movimento di espansione austronesiana, che ha popolato lamaggiorpartedelle isole dall’Oceano Indiano al Pacifico. Prova di tale espansione è la lingua malgascia, classificata appunto come lingua austronesiana, cioè uno degli oltre 1.200 idiomi parlati nella vasta area geografica che va dal Madagascar all’Isola di Pasqua, daTaiwan allaNuovaZelanda. IL PIÙ BELL’ENIGMA DEL MONDO MADAGASCAR #
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