Missioni Consolata - Ottobre 2010
giugno, il Fmi ha «regalato» alla Rdc l'annullamento di 12,3 dei 13 miliardi del suo debito estero. COSA È STATO FATTO? Intanto, restano dubbi e do- mande sugli «accordi di partena- riato» con la Cina (come li chiama il governo congolese): quanto finora è stato effettiva- mente realizzato? Le stesse au- torità congolesi hanno voluto un incontro di valutazione, tenutosi il 30 marzo 2010, in occasione della visita a Kinshasa di Li Ruju, governatore della Exim Bank, la banca cinese che finanzia i «cin- que cantieri» (infrastrutture, la- voro, istruzione, acqua, salute) promessi da Joseph Kabila du- rante la sua campagna elettorale nel 2006, della cui realizzazione il presidente dovrà certo rendere conto l'anno prossimo, quando il paese tornerà alle urne. Durante la riunione, Li Ruju si è detto soddisfatto dell'evoluzione dei lavori, ma ha anche chiesto di accelerare il ritmo di esecu- zione perché le opere fossero pronte per il Cinquantenario del- nullamento del contratto siglato tra Congo e Cina come condi- zione per la pace. I detrattori contestano infatti a Kabila la svendita del patrimonio minerario nazionale alla Cina. Ma sono sempre di più coloro che nel pragmatismo cinese ve- dono un'opportunità di sviluppo per il Congo, che - dopo anni di vincoli e promesse - dai governi occidentali ha ricevuto poco o niente. Secondo i detrattori, in base al costo delle materie prime, alla fine i cinesi guadagneranno fra i 30 e i 90 miliardi di dollari. Se- condo gli altri, invece, la cifra sarebbe gonfiata ad arte dall'Eu- ropa, indispettita perché esclusa dalla spartizione della torta. Sta di fatto che nel 2009 il Fondo Mo- netario Internazionale (Fmi), con pressioni notevoli su Kinshasa e l'appoggio di Hillary Clinton, è riuscito ad ottenere la rinegozia- zione del mega contratto, ridu- cendolo da 9 a 6 miliardi di dol- lari. E così quest'anno, il giorno dopo la festa per i cinquant'anni dall'indipendenza celebrata il 30 l'indipendenza: la velocità di esecuzione dei lavori resta infatti tra le principali difficoltà riscon- trate dalle due parti. Il lavoro svolto fino a quel momento per la prima fase d'esecuzione delle infrastrutture è stato quantifi- cato in 350 milioni di dollari, sui 750 previsti. Il primo ministro congolese Adolphe Muzito ha af- fermato che l'effettivo procedere del programma rispecchia la vi- sione del Presidente della Re- pubblica, «una visione di svi- luppo e di cambiamento radicale dei metodi di cooperazione e di valorizzazione delle nostre ri- spettive risorse per il mutuo be- neficio dei nostri due popoli». Il 24 luglio 2010, durante una vi- sita ufficiale del vice premier ci- nese Dai Bing-Guo, altri due contratti sono stati siglati tra Rdc e Cina, per un ammontare di cento milioni di yuan (circa 14,7 milioni di dollari), di cui la metà è costituita da un dono sulla cui natura nulla è stato ri- velato, l'altra metà da un pre- stito «senza interesse e senza contropartita». RD CONGO 54 MC OTTOBRE 2010 # Sopra: trasporto di tronchi in una foresta congolese. Il legname è una delle materie prime esportate dal paese. # Di fianco: venditore di vestiti a Kinshasa. Molti di questi indumenti sono fabbricati in Cina, alcuni anche con cotone africano. # Pagina a fianco in alto: una piroga sul fiume Congo, utilizzato per il trasporto di merci attraverso al paese.
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