Missioni Consolata - Ottobre 2010

nali come la Shell, la Chevron, la Total e Exxon Mobil che da tempo hanno messo gli occhi e talvolta opzionato quegli stessi blocchi. Se le richieste della Cina sa- ranno accolte, duplicheranno le riserve di petrolio che il gigante asiatico controlla in Africa. Pe- chino ha già stretto accordi-ba- ratto con altri paesi. In cambio delle concessioni minerarie ha offerto infrastrutture. Ma non sempre i governi sono stati con- tenti dei doni ricevuti. Non c'è nessun rispetto per l'ambiente e, soprattutto, la qualità di quello di ciò che viene fornito è spesso assai povera. In Africa i prodotti cinesi vengono ormai qualificati come usa e getta. È impossibile adoperarli due volte: si rompono subito. Il pres- sapochismo cinese ormai è di- ventato un ritornello fisso, come le scale che crollano al palazzo T ra Cina e Nigeria l'intesa non poteva non essere che grande. I due paesi hanno molte cose in co- mune: corruzione intensa e dif- fusa e scarso rispetto per i diritti umani. La caotica avanzata della Repubblica Popolare in Africa ha puntato soprattutto ai paesi più ricchi: Nigeria, Angola e Congo Kinshasa. Qui si gioca la sfida tra Occidente e Oriente e se Washington guida il primo gruppo, Pechino fa da apripista al secondo. La spregiu- dicatezza della tigre asiatica nel fare affari ha raggiunto livelli im- pensabili finora. L'ultima perfor- mance l'ha sfoggiata la compa- gnia petrolifera di Stato cinese Cnooc (China National Offshore Oil Corporation). Il suo tentativo di acquisire le concessioni su 23 blocchi in Nigeria sta creando una serie di frizioni tra il governo di Abuja e le grosse multinazio- 44 MC OTTOBRE 2010 dei congressi di Bamako, in Mali, dove i vetri che nascondono gli idranti hanno le istruzioni per l'uso scritte con ideogrammi. In Nigeria la gente ha un certo timore a passare sui ponti co- struiti dai cinesi e sorride quando vede l'asfalto delle strade «regalate» da Pechino riempirsi di buche. Insomma, le nuove arterie non reggono per nulla il paragone con quelle rea- lizzate dagli inglesi prima del- l'indipendenza, ancora in buono stato. BIG BUSINNESS Ma in Nigeria il colpo grosso la Cina l'ha piazzato nel maggio scorso quando è stato annun- ciato l'accordo, salutato con pari ottimismo e scetticismo, per la costruzione di tre raffinerie per un valore di 8 miliardi di dollari. I termini del protocollo d'intesa sono chiari, il paese ospitante NIGERIA DI MASSIMO ALBERIZZI D A N AIROBI È il primo produttore continentale di petrolio. Qui la Cina fa la guerra alle multinazionali anglo- americane e francesi. All’ultimo pozzo (petrolifero). E firma un mega contratto «globale» da 8 miliardi di dollari. Ma anche l’India vuole la sua parte. VIAGGIO NEL PAESE PIÙ CONTESO GRANDE LEONE GRANDI AFFARI

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=