Missioni Consolata - Ottobre 2010

OTTOBRE 2010 MC 33 L a Malaysia conta circa 30 milioni di abitanti contri i 237 mi- lioni dell’Indonesia. Negli anni Sessanta prossima a un con- fronto militare con il colosso indonesiano, oggi Kuala Lumpur mantiene con il grande vicino (con il quale condivide la lingua e la fede islamicamaggioritaria) un rapporto di distacco o sovente di tensione, alimentati dai rispettivi nazionalismi. In un certo senso è la piccola ma vibrante Singapore, alla punta estrema della Penisola malese, a fare da cerniera, da punto di congiunzione per rapporti in- dispensabili, attuati soprattutto nella comune cornice dell'Asean ( Associazione delle nazioni del Sudest asiatico ) di cui sono tra i mem- bri-fondatori. La Malaysia, da tempo comunque guarda oltre i confini già ampi della regione di cui fa parte, accogliendo sostenuti investimenti in particolare nelle infrastrutture e cercando altrove materie prime di cui scarseggia. Tra queste il petrolio, utile non solo ad alimentarne le centrali, ma anche a fornire materia prima alle sue industrie. L'azienda petrolifera di stato, Petronas, un colosso nel novero delle compagnie del settore in Asia, ha in Africa grandi interessi sostenuti da massicci investimenti. Non bastavano le iniziative di ricerca e di sfruttamento di petrolio e gas naturale in Egitto Sudan, Etiopia, Algeria, Angola, Ciad, Came- run e Guinea Equatoriale in qualche modo storiche. Oltre alla Mauritania, dove un accordo oncretizzatosi a fine 2007 le ha garantito una sostanziale quota di greggio e di gas del paese nord- africano, con un esborso di 418 milioni di dollari, e la prelazione su otto siti di prospezione, è il Sudafrica ad essere oggi al centro degli interessi malesi sul Continente Nero. Qui Petronas controlla già un quarto del mercato dei derivati dal greg- gio attraverso la controllata Engen Pe- troleum, che a sua volta vende al detta- glio anche in Namibia, Botswana, Swazi- land, Lesotho e Tanzania. La sfida oggi non è tanto sulla quantità, quanto sulla qualità. Come dimostra l'e- sperienza sudafricana, Petronas deve im- pegnarsi nella ricerca di materie prime e negli investimenti in raffinerie utili a produrre carburanti meno inquinanti in linea con i trend internazionali. La raffi- nazione rappresenta un processo non sempre economicamente competitivo, ma per il Sudafrica e in genere per per l'Africa è essenziale per una maggiore autonomia oggi ma anche per garantire maggiori possibilità di superare una fu- tura scarsità di greggio. Know-how e ca- pacità imprenditoriali, oltre che investi- menti, da un paese che non ha mire di controllo politico o culturale, rappresen- tano per la piccola Malaysia la chiave per mantenere e ampliare la sua presenza nel continente. Stefano Vecchia # MC ARTICOLI MALAYSIA PETRONAS ALLA CONQUISTA DELL’AFRICA ma cura parte della raffinazione. Una conseguenza è che il paese si è ritrovato in anni recenti im- portatore netto di petrolio, diven- tando così più sensibile alle con- giunture internazionali e costrin- gendolo alla ricerca di mercati, partner, occasioni di sviluppo al- l'estero in diversi settori. NEL RICORDO DEL «MOVIMENTO DEI NON-ALLINEATI» A facilitarne la ricerca, il suo passato di paese tra i capofila del «Movimento dei Non-alli- neati», che proprio in Indonesia, a Bandung ( cfr. articolo sulla Cina ), prese avvio con la Confe- renza afroasiatica nel 1955. Le sue potenzialità lo rendono già oggi un partner di molti paesi in via di sviluppo, in attesa che il consolidarsi della sua democra- zia e la scelta definitiva di un is- lam progressista e non esclusivo lo rendano anche indispensabile. Stefano Vecchia # Due foto malesi: una veduta delle famose torri Petronas a Kuala Lumpur; il sultano Mizan ainal Abidin, re del paese asiatico.

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