Missioni Consolata - Ottobre 2010
P er la prima volta in 65 anni, lo scorso 6 agosto, alla commemorazione della tragedia di Hiro- shima hanno partecipato anche l’ambasciatore statunitense e il segretario generale delle Na- zioni Unite. Le bombe atomiche su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945) rap- presentano una delle incancella- bili vergogne degli Stati Uniti e dell’umanità tutta: almeno 215.000 morti, altrettanti feriti e migliaia di persone affette da in- fermità causate dalle radiazioni. Per di più, i due attacchi nucleari furono azioni inutili, come con- cordano la maggior parte degli storici e come pensavano anche l’ammiraglio William D.Leahy e il generale Dwight D.Ein- senhower. «La pioggia nera che cadde su Nagasaki - ha scritto padre Tosolini - sembra aver in- taccato per sempre con la sua radioattività anche ogni umano buonsenso, ogni limite, ogni pietà» (1) . La sconfitta nella Seconda guerra mondiale portò ad una totale subordinazione di Tokyo ai voleri di Washington. Che conti- nua immutabile da 65 anni. Agli occhi dei giapponesi, questa di- pendenza è soprattutto visibile nella presenza di circa 47.000 soldati statunitensi, oltre la metà dei quali domiciliati nelle basi navali dell’isola di Okinawa. Proprio la questione di Okinawa è costata il posto a Yukio Ha- toyama, primo ministro dal set- tembre 2009 al giugno 2010. Il GIAPPONE DI PAOLO MOIOLA UN PAESE RIDIMENSIONATO DA UNA LUNGA CRISI E DALLA CINA LE OMBRE DEL SOL LEVANTE Dopo la tragica conclusione della Seconda guerra mondiale, il Giappone aveva iniziato un nuovo corso, rinascendo dalle macerie e divenendo in breve la prima potenza commerciale del mondo. Negli ultimi 15 anni, la corsa giapponese è andata però rallentando e Tokyo ha iniziato a guardare ai propri tassi di povertà. Una cosa soltanto non è cambiata: l’enigmaticità del paese. Come già si domandava Terzani, il Giappone è «un modello da imitare, un incubo da evitare o un pericolo da cui guardarsi?». La risposta certa probabilmente non esiste. # Scorcio notturno di Yokohama, seconda metropoli del paese.
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