Missioni Consolata - Ottobre 2010
S La Corea del Sud ha stabilito relazioni di- plomatiche con l’Angola nel 1995. Ma solo nel 2005 il paese africano ha aperto una rap- presentanza diplomatica a Seul, mentre quella coreana in Angola è cominciata nel 2007. Siccome il paese era sconosciuto ai coreani, i suoi rappresentanti cominciarono subito a contattare organismi governativi e compagnie private inmodo da presentare loro le attrattive degli investimenti inAngola. Tra il 2005 e il 2009, più di 2.000 rappre- sentanti di compagnie coreane hanno visitato l’An- gola. Oggi sono più di 60 le compagnie che vi lavo- rano, alcune coinvolte in progetti governativi di centrale importanza per lo sviluppo sociale ed eco- nomico di questa nazione africana. Per Alfredo Dombe, rappresentante angolano a Seul, questa partecipazione è dovuta all’elevata qualità dei pro- dotti coreani. Ma è stata la Cina la prima nazione asiatica ad essere presente in Angola, proprio nel periodo dopo il 2002, aiutando economicamente il paese col suo progetto di ricostruzione nazionale. Ma, secondo Dombe, l’interesse coreano per l’An- gola sta aumentando: in tempi recenti, delegazioni governative e private hanno visitato il paese in se- guito a dei viaggi di ricerca da parte di istituzioni governative sudcoreane. Il governo angolano vuole che le compagnie coreane investano soprattutto nell’agricoltura e nello sviluppo delle aree rurali, affinché l’Angola possa diventare una nazione au- tosufficiente. Inoltre, le autorità angolane deside- rano che la Corea sia coinvolta nel settore energe- tico, soprattutto con riguardo alle infrastrutture, andate distrutte durante la guerra civile, così come in settori base come - tra gli altri - il sistema di fo- gnature. Per l’ambasciatore Dombe, la Corea ha ancora una presenza troppo piccola in Africa (al- meno rispetto alla Cina), ma questa presenza sta diventando sempre più significative, perché l’inte- resse coreano sta aumentando progressivamente. Riguardo alla formazione di quadri tecnici africani in Corea, egli afferma che ci sono delle università che offrono più posti che borse di studio e si augura che, nel futuro, la Corea possa offrire la possibilità a più studenti africani di ricevere un’istruzione di qualità per poi aiutare i rispettivi paesi a raggiun- gere livelli di sviluppo adeguati. Dombe menziona laKoica ( Korea International CooperationAgency , Agenzia di Cooperazione internazionale coreana) 1 , la quale sta offrendo dei corsi di formazione per l’aggiornamento tecnico di professionisti africani. Anche qui si augura che l’Angola possa cogliere dei benefici in futuro da agenzie come la Koica, soprat- tutto nelle aree dell’agricoltura e dell’ambiente. Alvaro Pacheco NOTE: 1 - Attualmente Koica lavora in Egitto, Tanzania, Etiopia, Nigeria, Marocco, Kenya e Senegal. Si veda: www.koica.go.kr. UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE COREA E ANGOLA OTTOBRE 2010 MC 17 MC ARTICOLI cambiare atteggiamento nei confronti dell’Africa. Questa sua critica era centrata sul fatto che la Corea ha una mentalità molto chiusa, che considera il modello coreano come l’unico possibile per ogni situazione e Paese. In altre parole, la Corea non deve imporre il suo modello agli altri, ma fare lo sforzo di adattarsi alle diverse situazioni. Citando il caso della Cina, que- sto esperto kenyano si riferiva al fatto che l’aiuto cinese è benve- nuto in Africa, perché la Cina non vuol usare l’aiuto per in- fluenzare i vari governi con i quali fa business. Allo stesso tempo, però, la Cina è accusata a livello internazionale di aiutare diversi regimi militari africani. Da parte loro, gli ambasciatori del Sudan e della Nigeria hanno insistito ancora sul bisogno di aiuto finanziario sostanziale da parte del governo sudcoreano verso l’Africa, soprattutto per le compagnie private affinché pos- sano avere un alto ed effettivo li- vello di competitività. Nonostante sia un processo lento, è vero che la Corea sta fa- cendo degli sforzi per aumentare il rapporto con varie nazioni afri- cane: nel 2005, l’aiuto al conti- nente africano è stato di 42 mi- lioni di dollari, mentre nel 2008 era già di 107 milioni. Allo stesso tempo, la Corea ha cominciato ad invitare africani da vari Paesi per formazione tecnica. Secondo il ministero degli Esteri sudco- reano, gli scambi economici tra la Corea e l’Africa sono stati di 13,43 miliardi di dollari nel 2008. Alvaro Pacheco un più grande impegno del go- verno coreano in Africa, a livello di sviluppo e aiuto economico. L’ex presidente del Ghana, John Kufuor, ha detto che l’Africa ha bisogno del knowhow sudco- reano. Per lui, la Corea e l’Africa hanno da guadagnare da una re- lazione bilaterale basata su in- terscambi economici più attivi e sostanziali. Ma, secondo un esperto sullo sviluppo prove- niente dal Kenya, la Corea deve
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