Missioni Consolata - Settembre 2010
Sebbene le realtà africane presen- tino differenze non trascurabili tra di loro, in linea di massima le diffi- coltà che i missionari segnalano hanno una serie di tratti in co- mune. Tra questi: - La resistenza dei pazienti a sot- toporsi al test G per timore di sco- prirsi sieropositivi e quindi venir esclusi dal contesto sociale nel quale vivono. La maggior parte delle persone che si sottopongono al test lo fanno perché sono già malate o perché i sintomi della malattia si sono già manifestati. - La distanza dall’ospedale. Spesso per i malati che dovrebbero accedere alla terapia con Arv il co- sto del viaggio per recarsi fisica- mente a ricevere il trattamento è troppo elevato oppure i pazienti sono in condizioni di debilitazione tali da impedire loro di muoversi. - Ancora, l’effettiva disponibilità dei farmaci Arv non è sempre costante. fra uomini e donne, eterosessuali e omosessuali, ha provocato ad oggi venticinque milioni di morti, nono- stante i massicci finanziamenti per controllarla e debellarla è ancora un’emergenza mondiale, una pandemia G . Dei trentatré milioni di sieroposi- tivi, due terzi sono concentrati nel continente più povero del globo, l’Africa, dove la sanità non è un di- ritto gratuito, ma un privilegio per chi può permettersi i costi delle vi- site e dei farmaci, dove le infra- strutture sanitarie sono inade- guate, e dove in media ci sono so- lamente 2 medici e 11 infermieri per 10.000 abitanti (contro ad esempio i 37 medici e 72 infermieri ogni 10.000 abitanti dell’Italia). De- gli oltre due milioni di bambini sie- ropositivi al mondo un milione e ottocentomila vivono in Africa e dei due milioni di decessi avvenuti nel corso del 2008 a causa dell’Hiv un milione e mezzo sono stati regi- strati nello stesso continente. Se è vero che attualmente il nu- mero di persone in cura e che rice- vono i trattamenti antiretrovirali G (Arv G ) è enormemente cresciuto fino ad arrivare agli odierni quattro milioni, è anche vero che, come ri- porta l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’Aids, l’Unaids, per ogni due persone che iniziano un trattamento Arv cinque contrag- gono il virus, che i servizi di pre- venzione non riescono a raggiun- gere tutti coloro che ne hanno bi- sogno e che oltre la metà dei dieci milioni di sieropositivi che hanno urgente bisogno di cure non hanno accesso ai trattamenti Arv. Infatti, sebbene sulla carta in molti paesi – anche in Africa – le cure e i trattamenti siano gratuiti e forniti dalle autorità sanitarie pubbliche, le strutture sanitarie che li offrono spessissimo ne sono sprovvisti. - Infine, nutrizione. L’apporto nutri- zionale che deve combinarsi con la terapia Arv ha, per molti pazienti e le loro famiglie, costi proibitivi. Questi fattori causano spesso una discontinuità di trattamento che ri- schia di creare resistenza ai far- maci di prima linea (cioè quelli più diffusi ed economici) nei pazienti. A quel punto la terapia richiede, per essere efficace, che si passi a farmaci di seconda linea, che sono molto più costosi. È stato stimato che il 5% di pazienti in trattamento di seconda linea sul totale dei pa- zienti in trattamento nei Paesi del sud del mondo potrebbe costare, da solo, ben un quarto dei fondi a disposizione per le cure. SETTEMBRE 2010 MC 61 MC RUBRICHE HIV: Il virus dell’immunodeficienza umana (Hiv, acronimo dall’inglese Human Immunodeficiency Virus) è il virus responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids). È un retrovirus e, in base alle cono- scenze attuali, Hiv è suddiviso in due ceppi: Hiv-1 ed Hiv-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato in Eu- ropa, America ed Africa centrale. Hiv- 2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale ed Asia e determina una sindrome clinicamente più moderata rispetto al ceppo precedente. Aids: La Sindrome da Immunodefi- cienza Acquisita (da cui l’acronimo Sida in francese, in spagnolo e ita- liano) o Acquired Immune Defi- ciency Syndrome (Aids in inglese, utilizzato comunque anche all’e- stero) è un insieme di manifesta- zioni dovute alla diminuzione del numero di linfociti T derivante da infezione con virus Hiv-1 o Hiv-2. Test Hiv: test indica se una persona abbia anticorpi anti Hiv e non se la stessa sia malata di Aids. L’Aids rap- presenta solo la fase terminale del- l’infezione da Hiv. Farmaci Antiretrovirali (Arv): farmaci utilizzati per il trattamento delle in- fezioni da retrovirus (l’Hiv è un re- trovirus). Pandemia: è una epidemia la cui diffusione interessa più aree geo- grafiche del mondo, con un alto nu- mero di casi gravi ed una mortalità elevata. LOSSARIO G # Laboratorio di analisi nell’ospedale di Gambo in Etiopia.
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