Missioni Consolata - Settembre 2010
In realtà, i Samaritani continua- rono a ritenersi parte del popolo ebraico e nel 538 a.C., quando i giudei esiliati a a Babilonia torna- rono a Gerusalemme, i Samaritani offrirono il loro aiuto per rico- struire il tempio e officiarlo in- sieme, ma furono respinti brutal- mente, perché considerati razzial- mente impuri. Per questo, nel IV secolo a.C., i Samaritani costrui- rono il proprio tempio sul monte Garizim, il luogo in cui, secondo il loro credo, erano avvenuti diversi eventi significativi della storia dei patriarchi e del popolo israelitico. Si consumava così lo scisma tra le due popolazioni. Non passarono due secoli e il tem- pio fu raso al suolo, nel 128 a.C., dal re di Giuda, Giovanni Ircano, nel tentativo di sottomettere i Sa- maritani alla tradizione gerosoli- mitana, portando al culmine, in- vece, l’incomunicabilità, l’ostilità e scendenti di Efraim e Manasse, fi- gli di Giuseppe, e alcuni della tribù di Levi, mentre le altre continua- rono la conquista del territorio sotto la guida dei giudici e poi della monarchia. Per 270 anni esse condivisero la stessa storia; seguirono due secoli di storia pa- rallela, in seguito alla divisione (930 a.C.) tra regno di Giuda al sud, con capitale Gerusalemme, e regno d’Israele al nord, con capi- tale Sichem e poi Samaria. La separazione politica divenne anche divisione religiosa, a partire dal 722 a.C., quando il regno del nord fu distrutto dagli assiri e una parte della popolazione (27.290 secondo gli annali dei vincitori) fu deportata e sostituita con coloni della Mesopotamia, provenienti soprattutto da Cutha, che si mi- schiarono ai 60 mila israeliti rima- sti sul luogo. La mescolanza et- nica e culturale, con relativo sin- cretismo religioso, provocò il ri- getto da parte dei giudei del sud verso i Samaritani, chiamati con disprezzo «cutheani», cioè gente di sangue misto e semi-pagana. l’odio tra giudei e samaritani. E questo era il clima che si respirava al tempo di Gesù (vedi riquadro). Nei secoli seguenti, con il susse- guirsi nella terra santa di varie do- minazioni - romana, bizantina, islamica, turca - i Samaritani spe- rimentarono momenti di pace al- ternati a periodi di oppressione e persecuzione, in cui essi furono costretti alla conversione o alla diaspora. Così il loro numero si assottigliava costantemente, fino a raggiungere il minimo storico di 146 persone, grazie anche a una tremenda epidemia scoppiata a Nablus alla fine della guerra mon- diale, quando i turchi lasciarono la Palestina. IDENTITÀ «Da oltre tre millenni abitiamo in questo luogo; siamo il resto del- l’antico regno d’Israele, ci rite- niamo e definiamo Bene-Yisrael, figli d’Israele. Siamo i veri israe- liti» afferma Husney Kohen in po- lemica con una corrente storiogra- fica che definisce i Samaritani una setta staccatasi dal giudaismo nel periodo del 2° tempio (538 a.C.-70 d.C.), e continua: «Contrariamente a quanto capita per la maggior parte dei popoli, non è la Samaria a dare il nome ai suoi abitanti, ma il contrario: il termine samaritani deriva infatti dall’ebraico “shame- rim”, che significa “custodi, osser- vanti” dell’insegnamento di Mosè». Mentre parla, Kohen si avvicina a una parete ricoperta da un drappo rosso con scritte ricamate in oro; rimuove un velo rosso e apre un rotolo di pergamena avvolto in un SETTEMBRE 2010 MC 55 MC # Husney W. Kohen spiega l’alfa- beto dell’antica scrittura ebraica. # Il calendario dei samaritani conta gli anni dall’entrata nella terra promessa, 3648 anni fa # Il rotolo del Pentateuco: i primi cinque libri della bibbia, gli unici riconosciuti dai samaritani, che contiene la legge mosaica.
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