Missioni Consolata - Settembre 2010

SETTEMBRE 2010 MC 47 È azzardato dire che spesso la gran parte dei media non aiuta a pensare? «I mezzi di comunicazione non stanno a servizio della gente, ma del potere. Non permettono di pensare e non informano, al contrario disinformano. E condi- zionano. Quando fui in Iraq, ci fu una strage di centinaia di bam- bini e mamme. La sola cosa che la Cnn disse è che due bombe intelligenti - perché adesso le bombe “pensano” - erano en- trate per i canali di ventilazione di un bunker militare e avevano ucciso delle persone. Una parola può essere tanto di- struttiva come un’arma. E poi la menzogna, che è - come diceva Ghandi - la madre di tutte le vio- lenze. Su una menzogna si sono fatte le guerre d’Iraq e di Afgha- nistan e praticamente tutte le guerre. Oggi i mezzi di comunicazione ci impongono il pensiero unico. Per questo, abbiamo necessità della ribellione sociale, politica e dello spirito. Per liberarci e per recuperare il senso di es- sere persone». «Essere persone» sembre- rebbe una ovvietà... «Nel teatro greco, gli attori usa- vano maschere, che fungevano anche da amplificatore della voce. Quando si toglievano la maschera, gli attori smettevano di essere personaggi e torna- vano ad essere persone. Nella nostra società ci sono persone che continuano ad essere per- sonaggi e non si tolgono la ma- schera per paura di vedere se stessi. Sta capitando ai nostri politici, sta capitando ad Obama. Sta capitando a molti - politici, presidenti, premi Nobel - che si comportano come per- sonaggi avendo paura di essere persone». Ad ogni persona fanno capo dei diritti proprio in quanto per- sona. Lei ha combattuto per i di- ritti umani negli anni della dit- tatura. Com’è oggi la situa- zione? «I diritti umani non sono soltanto quelli per cui abbiamo combat- tuto contro la dittatura. Sono an- che quelli economici, sociali e culturali. Sono quelli di educa- zione, di lavoro, di informare e di essere informato. Sono quelli della cosiddetta “terza genera- zione”, dove ad esempio si parla del diritto all’ambiente. In breve, i diritti umani sono integrali e in- divisibili. Come la democrazia è indivisibile dai diritti umani». Tutti parlano di diritti umani, ma alla prova dei fatti la realtà è spesso diversa... «È vero. Ci sono governi che hanno firmato, ma che non hanno ratificato gli accordi. Per esempio, gli Stati Uniti che fino al giorno d’oggi non hanno ratifi- cato la “Convenzione internazio- nale sui diritti dell’infanzia” (5) . Come può essere che una grande potenza che si atteggia a difensore della democrazia si opponga? Questo va molto al di là della vo- lontà personale di Obama. È la politica degli Stati Uniti che im- pone la propria volontà al resto del pianeta. Ma tutto questo può terminare perché nessuna so- cietà è statica. Come i diritti umani che sono una dinamica permanente della vita. Una di- chiarazione non è una lettera morta. C’è una dinamica nella società e nelle coscienze. Credo che nei prossimi anni assiste- remo a cambi fondamentali. Oggi c’è uno svuotamento di va- lori e di contenuti, ma non dob- biamo disperare». LA FAME IN ARGENTINA: INCREDIBILE, MA VERO Come vede l’Argentina dopo gli anni del tracollo economico? «È un paese ricchissimo, ma im- poverito. E purtroppo non gli si permette di uscire da questa si- tuazione di impoverimento. C’è una sorta di sottomissione. Quando ci sono 10 milioni di per- sone in condizioni di povertà su un totale di 40, la situazione è al- larmante. Quando, in un paese produttore di alimenti, muoiono di fame 25 bambini al giorno...». Al giorno? «Al giorno, al giorno, secondo dati ufficiali dell’Unicef. Ma la realtà è più drammatica. Il mio amico dom Helder Camara - che vedete in quella foto - raccontava che, quando egli dava un piatto di cibo ad un povero, si commen- tava: “Questo vescovo è un santo”. Ma quando cominciò a chiedere perché ci sono i poveri, # Buenos Aires, 1980: un giovane Adolfo Pérez Esquivel riceve l’abbraccio delle « Madres de Plaza de Mayo ». MC ARTICOLI

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