Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010
Nelle loro comunità i volontari fan- no visita alle famiglie più deboli, se- gnalano casi di malattia o assistono i disabili in forma del tutto gratuita. Tra i programmi di intervento, il più importante è il community mobiliza- tion e ha l’obiettivo di creare una cultura di solidarietà. (Fides) AUSTRALIA EVANGELIZZAZIONE TELEMATICA “M aria, prima discepola”: era il tema della teleconferenza che il 18 maggio ha messo in colle- gamento simultaneo tutta la Chiesa australiana convogliando fedeli sparsi in tutte le diocesi. Avendo un format interattivo chiunque poteva intervenire in tempo reale. È la terza del genere, dopo quella realizzata per la chiusura dell’Anno Paolino e quella, del 20 novembre 2009 dedi- cata a San Luca. L’esperimento com- piuto in occasione dell’Anno Paolino ebbe un notevole successo, per que- sto la Chiesa ha deciso di continua- re a esplorare la strada delle “confe- renze telematiche” come strumento per unire virtualmente l’intera comu- nità nazionale e approfondire temi di interesse spirituale e pastorale, grazie a dirette sul web . L’evento mette a frutto l’idea che i moderni mezzi di comunicazione, se ben uti- lizzati, possono rappresentare una risorsa e un efficace strumento di e- vangelizzazione. (Fides) FILIPPINE ELEZIONI E CHIESA N elle ultime elezioni, svoltesi il 10 maggio scorso, le prime ad avvalersi del voto elettronico, la Commissione Elettorale (Comelec) ha chiesto aiuto alla Chiesa per evi- tare il fallimento delle medesime. Vi- sto il malfunzionamento delle mac- chine, onde evitare brogli, gruppi di giovani volontari cattolici hanno po- tuto monitorare i seggi e tenere sotto controllo i presidenti dei medesimi. (Asia News) MC LUGLIO-AGOSTO 2010 9 KENYA VOLONTARI E SOLIDARIETÀ N yahururu è una località attraver- sata dall’Equatore, 280 chilo- metri a nord della capitale del Kenya, Nairobi. Qui si trova “Saint Martin”, una organizzazione basa- ta sulla comunità, con 1300 volonta- ri locali impegnati in sei programmi di intervento che vanno dall’inseri- mento sociale dei bambini di strada all’assistenza dei disabili, alla pre- venzione dell’Aids, al micro-credito e ai diritti umani. La comunità di Saint Martin venne creata nel 1997 dal sacerdote italiano don Gabriele Pipinato, inviato in Kenya dalla dio- cesi di Padova, e da un primo grup- po di volontari kenioti. Oggi è una organizzazione no profit che riuni- sce oltre un centinaio di persone, pagate per lavorare a tutti i pro- grammi e una fitta rete di volontari attivi non solo a Nyahururu, ma an- che nei villaggi limitrofi, spesso rag- giungibili solo attraversando strade sterrate nel mezzo della foresta. BRASILE: PRIMO ANNIVERSARIO I l 19 aprile, a Maturuca, gli indios dell’area Raposa Serra do Sol (Macuxì, Ingarikò, Patemona, Tuarepang e Wapichana), hanno festeggiato il primo anniversario della storica sentenza con cui il Supremo Tribunale Federale sanciva la definitiva omologazione in terra continua della Terra Indigena Raposa Serra do Sol. La grande vittoria de- gli Indios, simbolo e precedente giuridico di tutte le altre rivendicazioni indigene del Brasile, è stata ottenuta dopo tren- taquattro anni di dura e sofferta lotta non violenta contro i fazendeiros che avevano occupato le loro terre. Il presidente Lula, passato tra due lunghe ali di indigeni danzanti, ha tenuto un vibrante discorso dove ha rivendicato il merito di aver restituito le terre agli indigeni che cinquecento anni fa appartenevano a loro e ha riconosciuto la Chiesa come primo difensore dei diritti degli indigeni. In tutti questi anni i missionari, soprattutto quelli della Consolata, hanno lot- tato a fianco degli indios, subendo minacce, persecu- zioni, attentati, rapimenti, in una vita di incredibili ri- strettezze e sacrifici che rasentano l’eroismo. Alla sera, gli indios hanno voluto omaggiare il vescovo Paloschi e i Missionari e le Missionarie della Consolata, special- mente i pp. Giorgio Dal Ben, Tiago Mena, Mario Campos e suor Leta Botta. I capi, soprattutto il grande tuxaua Jacir de Sousa, fondatore del CIR (Consiglio Indigeno di Roraima) hanno ricordato ai giovani: «Guardateli bene! Sono loro che ci hanno raccolto quando avevamo toccato il fondo e se ora siamo qui, lo dobbiamo a loro!». (Carlo Miglietta) Il presidente Lula al suo arrivo a Maturuca.
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