Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010
radiazioni cosmiche, che da quelle scaturite dalla crosta terrestre, è fon- damentale osservare il principio di precauzione, secondo il quale ogni aumento di radioattività, oltre a quel- la di fondo, è assolutamente indesi- derabile. Oltre agli effetti stocastici delle ra- diazioni ionizzanti, ci sono quelli de- terministici, cioè immediati, che, al di sopra di un certo valore di dose, si manifestano entro breve tempo dal- l’esposizione (da poche ore a qual- che settimana) indistintamente a tut- ti coloro, che sono stati irradiati.Per questi effetti, la gravità del danno au- menta all’aumentare della dose (da 1 gray in su; 1 gray = 100 rad = 100 rem; l’equivalenza tra il rad ed il remè vali- da solo per radiazioni gamma ed X) e questo è quanto è avvenuto a Cher- nobyl, subito dopo l’esplosione del reattore.Analoghi danni sono stati ri- scontrati nei sopravvissuti delle ato- miche di Hiroshima e di Nagasaki. La sindrome acutada raggi può essere così riassunta: ✔ per dosi tra 200 e 1.000 rem si ha la morte da sindrome del midollo os- seo (in assenza di terapia), che so- praggiunge in circa 30-60 giorni per complicazioni infettive ed emorragie, per totale deplezione del midollo os- seo e quindi mancato rinnovamento degli elementi figurati del sangue (globuli bianchi, rossi e piastrine); ✔ tra 500 e 1.000 rem assorbiti, si manifesta la sindrome gastrointesti- nale, dovuta al mancato rinnova- mento cellulare dei villi intestinali del tenue,dal momento che vengono colpite le cripte di Lieberkhun o ghiandole di Galeazzi, cioè gruppi di cellule, che si trovano alla base dei vil- li e che provvedono al loro rinnova- mento e, in questo caso, la morte so- praggiunge, in assenza di terapia me- dica, entro 20 giorni a seguito di grave diarrea emorragica, squilibrio idro-elettrolitico, shock, emoconcen- trazione, infezioni e peritonite; ✔ da 2.000 a 3.000 rem, alla sindro- me gastrointestinale si associano le lesioni cardio-vascolari, con incre- mento della permeabilità dei capillari nell’intestino emorte quasi sicura, anche se in terapia medica adeguata; ✔ per dosi superiori a 3.000 rem predomina il quadro di un grave dan- no cerebrale e la morte è sicura, an- che in corso di terapia medica ade- guata entro 5 giorni per 3.000 rem, 2 giorni per 8.000 reme poche ore per 16.000 remdi irradiazione. Mai più Chernobyl? Poiché non esiste e non esisteràmai la sicurezza assoluta che un incidente come quello di Chernobyl non possa ripetersi,perché tornare all’energia nucleare? Da più parti ci viene detto che le centrali di nuova generazione sonomolto più sicure di quella di Chernobyl,di tecnologia obsoleta,ma è forse il caso di ricordare che,quando l’incidente si verificò, il reattore 4 era in funzione da soli 4 anni ed il disastro si verificò per un errore umano (1). Proprio in concomitanza con l’anni- versario del disastro di Chernobyl, il 26 aprile 2010 il premier italiano Silvio Berlusconi ha annunciato l’inizio dei lavori per la costruzione della prima nuova centrale nucleare in Italia entro il 2013 (2).A completamento di que- sta prima offensivamediatica pronu- cleare, qualche giorno prima, lamini- stra dell’ambiente Stefania Prestigia- como (3) si era detta completamente a favore delle centrali nucleari,così si- cure, a suo dire,che sarebbe disposta a viverci accanto con la propria fami- glia. (1) Anche i computer hannodimostratodi potere andare inpanne,come avvenne il 25 settembre 1983 aMosca,doveun computer di comandodel CentroStrategicoper il con- trollodello spazioaereodell’Unione Sovieti- ca segnalò lanotiziadel lancio improvvisodi quattromissili nucleari americani ICBM,clas- se «Minuteman»,diretti sull’Unione Sovieti- ca. Questa segnalazionenon trovòperòal- cun riscontronelle fotoadaltissima risolu- zionedei satelliti Cosmos,chenon rilevaronoalcunoggetto involo sulmareAr- tico. Lanotiziadi questo incidente venneda- ta ai giornali solo10 anni più tardi,nel 1993... (PaoloValentinoeDimitri Likhanov, «Il Giornale»,mercoledì 19maggio1993, pag.9). (2) L’annuncioè stato fatto in concomitanza conunaccordo siglato con il premier russo Vladimir Putin,cheprevede la collaborazio- ne tra Italia eRussia adunprogettodi ricer- ca sulla fusionenucleare,denominato «Igni- tor», e lapartecipazionedell’Enel italiana al- la costruzionedi una centralenucleare a Kaliningrad. (3) Leggere intervista su Sette/Corrieredella sera, 22 aprile 2010,pag.60. NOSTRA MADRE TERRA 64 MC LUGLIO-AGOSTO 2010 U na vasta area di Torino, che sovrasta il passante ferroviario da largo Orbassano a corsoVittorio Emanuele, risulta pavimen- tata con granito, che presenta un valore di radioattività ben supe- riore a quello rilevabile in altri graniti comunemente in commer- cio. I valori di radioattività, riscontrati con un contatore Geiger, supe- rano pressoché costantemente di almeno quattro volte il livello at- teso di circa 0,10 µSv/h e in alcuni punti raggiungono e superano il valore di 0,60 µSv/h con una punta di 1,48 µSv/h. Valori superiori a 0,60 µSv/h rivelano la presenza di una fonte ra- dioattiva. Alcune misurazioni sono state fatte anche con un conta- tore a scintillazione che, affiancato al Geiger, ha dato risultati so- stanzialmente identici. Per esempio, se venisse realizzata una centrale nucleare a Torino, la dose aggiuntiva di radiazioni per la popolazione circostante do- vrebbe essere contenuta entro il limite di 1 mSv/anno in più ri- spetto alla radiazione naturale, che a Torino è pari a 0,86 mSv/anno, pertanto il limite di legge dovrebbe essere di 1 mSv/anno oltre al fondo naturale di 0,86 mSv/anno e cioè 1,86 mSv/anno pari a 0,21 µSv/h. Anche applicando discutibili fattori correttivi, che consistono nel dividere la potenziale esposizione annua per le ore effettivamente trascorse nei paraggi del granito radioattivo, il livello di esposi- zione calcolabile non è indifferente ed è sicuramente superiore al valore, previsto dalla legge, più basso ragionevolmente ottenibile, sia pur tenendo conto dei fattori economici e sociali, perché non vi era alcun impedimento all’utilizzo di granito radiologicamente inerte, così come quello utilizzato, ad esempio, nei pressi della Procura della Repubblica o all’interno della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Si potrebbe obiettare che trattandosi di un’area di transito è pro- babile che l’esposizione a rischio, una volta calcolata, rientri nei li- miti o sia borderline ; questo ragionamento, però, non tiene conto del fatto che anche bambini e donne gravide possono subire, senza essere stati informati, gli effetti delle radiazioni ionizzanti ad un livello superiore a quello ottenibile con unminimo di atten- zione nell’acquisto dei materiali per la pavimentazione. Parimenti grave è il rischio dei lavoratori che hanno estratto, ta- gliato, sagomato e posizionato quel granito e che sicuramente hanno inalato polvere radioattiva ed è assai verosimile che non siano stati informati e formati sulle precauzioni da adottare, né sottoposti a controlli sanitari mirati. Viene spontaneo chiedersi: ben sapendo che quel granito era tra i più radioattivi al mondo, era il caso di utilizzarlo a Torino, in aree frequentate e dove è possibile persino sedercisi sopra? R. Topino/R.Novara Guarda dove metti i piedi Il caso / Radiazioni ionizzanti a Torino
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