Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010
r s o r Ca i mis i n @ i 6 MC LUGLIO-AGOSTO 2010 in Pil. Un po’ vi invidio, an- che se so che non è facile neppure per voi. Ad ogni buon conto, grazie a tutti voi della redazione: le «sol- lecitazioni» e lo spessore degli articoli che ci vengo- no proposti mensilmente sono da lodare. Walter Stella Torino Il numero di aprile 2010 ( e anche quello di maggio-giugno, purtrop- po ) è giunto in notevole ritardo, e con molte diffi- coltà, nelle vostre case a causa dell’abolizione im- provvisa da parte del go- verno italiano delle age- volazioni postali sulle spedizioni della stampa non profit, come è la no- stra rivista. Vi invito, allo- ra, ad andare a riprende- re quel numero sfortu- nato per rileggere il dossier. Che missione fate? Egr. Direttore, sono anni che vi leggo e prima di me lo facevano i miei genitori. Missioni Con- solata : la «rivista della fa- miglia». Mi spiace doverlo dire, ma di famiglia, mis- sioni e Dio nella vostra rivi- sta attualmente c’è ben poco. È diventata una rivi- sta schierata politicamen- te, che si occupa di tutto ciò che oggi «fa spettaco- lo»: mondialità, ecologia, biodiversità, ecc... Pocomi manca per raggiungere la pensione e, sinceramente, mi dispiace continuare a leggere inni in favore di co- loro che voi ritenete essere tra gli ultimi nella città, scusandone quasi ogni at- teggiamento e fomentan- do invece la convinzione che noi, «poveri italiani normali» siamo arroganti, cattivi, avidi, per nulla at- tenti a ciò che ci circonda Scienziati contro Caro Direttore, è stato di recente alle- gato a vari periodici cat- tolici italiani un opuscolo dal titolo «Energia per il Futuro» ( vedi articolo a pag. 62 ). Il discutibile contenuto scientifico del documento ci ha lasciato perplessi: molto lacuno- so e capziosamente teso a sostenere la assoluta validità dell’energia nu- cleare. Non viene affron- tato uno solo dei gravi problemi irrisolti di una tecnologia in crisi profonda da trent’anni in tutto il mondo. È eviden- te che si tratta di un altro tassello dellamartellan- te campagna di spot pubblicitari che mira a convincere gli italiani della bontà del nucleare. E fin qui, nulla di nuovo. Tuttavia, a differenza di altre iniziative, i cui pro- motori sono dichiarati senza ambiguità, l’opu- scolo in questione non fa alcun chiaro riferimento ai suoi committenti. Ri- sulta invece del tutto lampante che essomira a far credere ai lettori cattolici che la Chiesa ha scelto di appoggiare a- pertamente la costruzio- ne di nuove centrali nu- cleari in Italia. A sostegno di questa scelta di cam- po, vengono riportati molti virgolettati del Card. RenatoMartino che si pretende riporti la «posizione ufficiale» del- la Chiesa inmateria. Tra i sostenitori del nucleare, in Italia e nel mondo, vengono arruolati con sconcertante disinvoltu- ra persino PaoloVI e, cre- diamo a sua insaputa, anche il Santo Padre Be- nedetto XVI. Siamo lette- ralmente costernati. Co- me è potuto accadere che unmanipolo di spre- giudicati pubblicitari, fi- nanziati da ignoti, abbia potuto scrivere e divulga- re notizie capziose, in- complete, e talvolta per- sino false, facendosi scu- do del nome della Chiesa? Come scienziati cattolici chiediamo che, all’interno delle istituzio- ni ecclesiastiche, possa essere fatta chiarezza sull’episodio e che, su un tema così delicato, venga fornita ai fedeli un’infor- mazione competente e non viziata da slogan pubblicitari come pur- troppo è accaduto in questa circostanza. Cer- tamente non abbiamo i mezzi economici di chi manovra queste subdole campagne, ma riteniamo di avere buone ragioni per sostenere che l’ener- gia per il futuro dell’Italia non è il nucleare. Nicola Armaroli, Consi- glio Nazionale delle Ricerche; Vincenzo Balzani, Univer- sità di Bologna; Luigi Cam- panella , Università La Sa- pienza, Roma; Paola Ceroni, Università di Bologna; Alber- to Credi, Università di Bolo- gna; Francesco De Angelis , Università dell’Aquila; Maria Teresa Gandolfi, Università di Bologna; Giuseppe Graz- zini, Università di Firenze; Francesco Lelj, Università della Basilicata; Giovanni Natile , Università di Bari; Fa- brizio Passerini, Università di Bologna; Ettore Remiddi, Università di Bologna; Francesco Sansone , Uni- versità di Parma; Andrea Segré, Università di Bologna; Leonardo Setti, Università di Bologna; Marco Taddia , Università di Bolo- gna; Francesca Terenziani , Università di Parma; Rocco Ungaro, Università di Parma; Margherita Venturi , Univer- sità di Bologna; Marco Villani , Università di Modena e Reggio Emilia. Grazie cicogna Gentile redazione, grazie per il bel dossier curato daMarco Bello e Sa- bina Siniscalchi « Quelli del- la cicogna », pubblicato su MC di aprile 2010. Vi ho trovato un giustomix tra «il sentimento» che anima l’esperienza e la necessaria visione critica verso uno strumento utile ma che de- ve costantemente essere monitorato e «messo in di- scussione» per non essere anche l’unica possibilità per i bambini. Oggi più di ieri, è impor- tante che i probabili geni- tori adottivi seguano un percorso formativo e che siano poi seguiti nel post- adozione, non per essere «controllati-selezionati- schedati», ma per far cre- scere in loro una visione più ampia di quella che normalmente si ha. A que- sto riguardo, mi sembrano di particolare importanza le considerazioni che espri- me Elio Blasi, così come mi sembra opportuno l’inter- vento della dottoressa Co- lella, fondatrice dell’Agen- zia regionale per le adozio- ni internazionali (Arai). L’iniziativa pubblica è ben- venuta soprattutto quan- do gestita da persone così in gamba … e ce ne sono! Le testimonianze sono toccanti e belle e quella con il titolo più azzeccato è senza dubbio: «Amore ge- nera amore», che esprime davvero la quintessenza dell’esperienza! Leggere il dossier mi ha fatto provare emozioni che la routine quotidiana offu- sca… Grazie! Fate davvero un lavoro importante ed u- tile, anche se non si misura
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