Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010
56 MC LUGLIO-AGOSTO 2010 VIETNAM nosciuti. Le seconde generazioni hanno dunque un’inevitabile riper- cussione sulla società. Sono una ter- ra di mezzo, non si sentono di appar- tenere a nessuna delle due culture e sono vittime di grandi pregiudizi da parte del paese in cui vivono. Inoltre, le spose‘vendute’ subiscono la cul- tura del marito e impoveriscono così le loro più autentiche tradizioni». Il vostro impegno cattolico inme- rito come si traduce? «InVietnam, i cattolici sono solo il 7%; la religione più diffusa è il culto degli antenati a cui segue il buddismo. La nostra mis- sione non è semplice: le scuole della chiesa sono confiscate, non esiste li- bertà di stampa e dunque sensibiliz- zare la gente sui vari aspetti della mi- grazione è un compito arduo.Ma non perdiamo la speranza, da poco abbiamo un sito internet in lingua vietnamita e per tutte le comunità in diaspora nei paesi confinanti, fornia- mo un autentico supporto». Dal catalogo delle «agenziematrimoniali» Presso la comunità pastorale viet- namita di Postioma (Treviso) c’è un sacerdote diocesano,Agostino N- guyênVan Du, un 60enne dal viso giovanile e la grinta di un ragazzo.O- riginario della diocesi di Huê inViet- nam, Agostino è coordinatore in Ita- lia della pastorale dei vietnamiti, che fa parte della Conferenza episcopale italiana (ufficiomigrantes).Nel 1980 giunse profugo in Italia, anno in cui ricevette lo status di rifugiato, e nel 1985 fu ordinato sacerdote a Roma. Siamo andati a trovarlo e, nella sem- plice ospitalità della sua comunità pastorale, abbiamo ascoltato la sua esperienza sul traffico“al femminile”. A bbiamoparlatoconToniBrandi,presidentediLaogai,Onlus chedal2006sioccupadi sensibilizzarelagenteconmostreed eventiculturali sullaviolazionedeidirittiumani inCina. «In Cina - racconta Brandi - la politica del figlio unico fu intro- dotta nel 1979 e ancora oggi, nel 2010, non è consentito avere il numero desiderato di figli. Il governo cinese si vanta di aver e- vitato 400milioni di nascite,dalla prima introduzione della po- litica in questione.Va sottolineato che in Cina esiste un con- trollo capillare da parte dei funzionari del Governo.Per sposarsi emettere al mondo un figlio è obbligatoria una licenza specia- le emessa dal governo e possibile solo dietro lauta ricompensa. La legge repressiva sulla pianificazione familiare causa decine di migliaia di sterilizzazioni e aborti forzati all’anno». Quali altri problemi crea lapoliticadel figliounico? «Schiavitù sessuale e traffico delle donne, come nel caso del- la tratta dal Vietnam alla Cina, eccidio di bambine, furti di bam- bini, suicidio di donne, invecchiamento della popolazione e tanto altro». La sceltadel figliounico inCina è per tutelare l’economia? «Ciò che vige in Cina è la legge del profitto. L’uomo è solo un’unità consumatrice da sfruttare secondo principi economici e nonmorali.Tutto ruota attorno a questo concetto e la pianifi- cazione familiare, seppur crudele, viene considerata necessaria ai fini di un equilibrio che non intacchi l’economia del paese». La legge cinese prevede delle eccezioni? «Sì, esistono alcune eccezioni: se le coppie contadine hanno avuto come primo figlio una femmina possono averne un se- condo, nella speranza che nasca maschio. I ricchi e i burocrati del partito possono permettersi,pagando notevoli cifre, di ave- re più di un figlio. Se i genitori sono entrambi figli unici posso- no spesso avere un secondo figlio.Altre eccezioni sono state e- manate dopo il terremoto del maggio 2008 nella provincia di Sichuan.Tra queste: per le donne sterilizzate l’annullamento della sterilizzazione tramite intervento; l’autorizzazione ad ave- re un altro figlio se l’erede è deceduto nel terremoto; la possibi- lità di rendere legale l’eventuale figlio illegale per chi avesse perso il figlio nel terremoto». Queste concessioni che impattohanno sulla società? «Confermano il controllo del governo sulla vita, le sterilizza- zioni e gli aborti forzati esercitati dal regime e, inoltre, contri- buiscono ad incrementare una popolazione di bambini illegali, fantasmi della società, inesistenti a livello ufficiale.Bambini sen- za possibilità di studiare, lavorare e sposarsi. In poche parole: senza un futuro». Comemigliorare un sistema che influenzaormai la forma mentis di un’interapopolazione? «Si dovrebbe cambiare paradigma: educare i giovani non so- lo al soddisfacimentomaterialema ai valori dell’onestà,della generosità e della giustizia.Far sì che le nuove generazioni ritro- vino il piacere nel far le cose senza aspettarsi un tornaconto im- mediato, in un cammino alla riscoperta della dignità umana». Ga.M. L AOGAI R ESEARCH F OUNDATION I TALIA O NLUS La «Laogai Research Foundation Italia» collabora con la «Laogai Research Foundation Washington», fondata daHarryWu nella capitale Usa nel 1992.LaOnlus è impegnata in una campagna di informazione sui laogai, sorta di campi di concentramento dove milioni di persone sono costretti al lavoro forzato.LaOnlus orga- nizzamostre di foto ed eventi per sensibilizzare i massmedia ita- liani riguardo ai laogai e alla violazione dei diritti umani in Cina. Nel 2009 l’associazione ha pubblicato il nuovo libro di HarryWu: «Strage di Innocenti.La politica del figlio unico in Cina». I NFO :www.lagoai.it Una delle ragioni che conducono alla tratta delle donne dal Vietnam ai paesi limitrofi è la «politica del figlio unico», praticata nella vicina Cina. Pechino e la politica del figlio unico
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=