Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010

MISSIONI CONSOLATA Kazakistan.Gli europei si stabilirono sulle terre arabili del nord e nelle città che si andavano costruendo. Furono introdotte nuove colture: cotone, riso,patate, tabacco.Per far fruttaremeglio i terreni ed estender- ne l’area coltivabile si diede avvio al- la costruzione di sistemi d’irrigazio- ne, che ebbe ampio sviluppo soprat- tutto in periodo sovietico. Quando i coloni, in continuo au- mento, cominciarono a insediarsi sui pascoli bassi, invernali, dei no- madi, ostacolando i loro ritmi sta- gionali e minando il loro tradizio- nale modo di vivere, cominciarono anche frizioni tra le due comunità, tanto che per un certo periodo le autorità zariste misero un freno al- l’immigrazione dai governatorati europei. Il malcontento della popo- lazione locale finì per esplodere nel 1916, quando scoppiò una violenta rivolta contro la mobilitazione in sostegno dello sforzo bellico impo- sta dal governo zarista. Essa fu du- ramente repressa e ciò portò alla morte di 100 mila persone e alla fu- ga in Cina di un terzo dei kirghizi. Essi tornarono dopo che la rivolu- zione del 1917 mise fine al regime zarista. L’Unione Sovietica Il nuovo regime continuò la tra- sformazione dei modi di vita kirghi- zi. I cambiamenti più radicali avven- nero negli anni Trenta. In tutta l’U- nione Sovietica si procedette alla collettivizzazione forzata delle terre e dei lavori agricoli, che privò conta- dini e pastori dei propri appezza- menti e del bestiame, riducendoli a funzionari dello stato.Ciò ebbe un e- norme costo sia umano, che econo- mico in tutta l’Urss e i kirghizi non ne furono esenti.Tuttavia, la collettiviz- zazione ebbe su di loro un impatto minore che nelle regioni europee, non spezzò,ma preservò in altra for- ma i legami di solidarietà clanica, che erano il tessuto autentico della società kirghiza.Difatti, i kolkhoz , le fattorie collettive, furono formate sulla base delle famiglie estese e si vennero a creare interi villaggi dove gli abitanti erano tutti membri di uno stesso clan. Gli anni Trenta videro anche l’ini- zio di un processo d’industrializza- zione, prevalentemente nel settore tessile, alimentare ed estrattivo (me- talli, carbone).Nel 1936 la Kirghizia divenne una delle quindici repubbli- che socialiste sovietiche e acquistò quei confini entro i quali è tuttora racchiusa. Si trattava di una novità assoluta nella storia. La seconda guerra mondiale cam- biò ulteriormente la faccia del paese. Non perché la Kirghizia ne fosse di- rettamente coinvolta,ma perché vi furono ricollocate parecchie fabbri- che smobilitate dalle zone teatro del conflitto e vi arrivarono persone in fuga dalle altre parti dell’Urss, so- prattutto slavi.Ciò diede un nuovo impulso alla modernizzazione del paese, che,però, rimase sempre agli ultimi posti tra le repubbliche sovie- MC LUGLIO-AGOSTO 2010 51

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