Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010
MISSIONI CONSOLATA ha sempre favorito. «Le strutture statali che si occupa- vano di sviluppomi dissero che i Naam sono un’associazione“selvag- gia”, perché non è statale. Hanno scritto al governo contro di me, hanno detto che stavo facendo una rivoluzione. Se partiamo dalla nostra identità per fare dello sviluppomoderno fac- ciamo la rivoluzione? La rivoluzione dello sviluppo è sostituire le struttu- re con altre più adeguate, in funzio- ne di quello che è possibile.Ma se dite che il mondo contadino è im- possibile sbagliate.Occorre com- prenderlo. All’epoca non abbiamo troppo sofferto per mancanza di soldi, per- ché ci sono state delle persone, delle Ong e dei governi che ci hanno fi- nanziati. Come la Svizzera, che ci ha appoggiati per 30 anni, senza im- porsi. Adesso, è diverso.Mi do da fare af- finché la struttura nonmuoia. Sono delle astuzie.A partire dai nostri di- battiti, dalle nostre idee abbiamo creato la Federazione nazionale dei Gruppi Naam». E durante gli anni della rivoluzio- ne burkinabè di Thomas Sankara? «Durante il periodo Sankara i Naam erano ben visti e mal visti allo stesso tempo. Ben visti perché era una struttura locale, però erano il naam vuol dire potere, non voleva- no ci fosse del potere fuori controllo. Sankara mi ha fatto chiamare nel suo ufficio. Io dissi: cosa ho fatto? Se ti invita devi essere contento, altrimenti ti avrebbe mandato a prendere,mi risposero. “Devi dirmi esattamente cosa so- no le Six S e i Naam”mi chiese il pre- sidente Thomas Sankara.Ma mi die- de cinque minuti! “Tumobiliti i con- tadini facilmente - continuò - io ho fucili, soldati,ma per me è difficile mobilitarli.Non capisco come fai”. Io dissi che bisogna farsi amare dai contadini. “Me lo dirai a Ouahigouya.Verrò con il ministro dell’agricoltura e avrò tutta la giornata per te”. Purtroppo però gli fecero l’attentato e morì». Secondo il Presidente, Sankara a- vrebbe anche detto: «Questi sono ri- voluzionari, ma nel senso buono, senza sangue, senza lacrime e senza armi». Poi Bernard Lédea utilizzerà anche la politica, facendosi eleggere primo sindaco di Ouahigouya nel 1995 e diventando poi deputato nel 2003. Oggi e domani «Oggi è difficile,ma viviamo.Ab- biamomeno attività che in passato. Abbiamo dei partner , delle Ong in- ternazionali. Ma ci sono problemi per far funzionare la struttura, paga- re i salari. Occorre formazione ed educazio- ne, perché altrimenti si rischia che “violentino”la gente. Lo abbiamo fatto inmodo permanente e conti- nuo. Il contadino, sa coltivare,ma gli abbiamo insegnato a migliorare le differenti tecniche. Non si può pensare che la situa- zione cambi in poco tempo. Inoltre nei villaggi molti non ci hanno a- scoltato. Sono 40 anni che andiamo avanti, ma il percorso deve continuare, la strada è lunga, e vogliamo percor- rerla fino in fondo. È il cuore che conta. Lui è il motore, lo spirito e il corpo sono degli strumenti». E il futuro dei Gruppi Naam? «È positivo.Abbiamo appena rea- lizzato una rete di casse rurali di ri- sparmio e credito, grazie all’Ong ita- liana Cisv. Fondamentale perché nelle campagne si risparmianomol- ti soldi, che attraverso le casse pos- sono essere prestati ad altri contadi- ni per migliorare le loro colture. Il governo ci ha dato dei soldi, per la prima volta in 40 anni, per fare la sede della rete, per funzionare e per alcune formazioni.Una Ong belga ci hanno dato dei soldi per fare credi- to. I risultati sono buoni ma bisogna sempre migliorare. Lo sviluppo du- revole non si ferma mai, si alimenta dai risultati. L’innovazione ci per- mette di nonmorire. Abbiamo trovato l’astuzia affinché quelli che non hanno, abbiano e quelli che hanno continuino ad ave- re. Sono io che l’ho inventata e fun- ziona, ma non vi rivelo il segreto». ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2010 47
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