Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010

DOSSIER 40 MC LUGLIO-AGOSTO 2010 Misericordia tra le sbarre Nairobi, tra i condannati a morte della prigione di Kamiti M i piace credere che quando il beato Giusep- pe Allamano fondò l’Istitutodei missionari della Consolata volesse portare Cristo nella sua interezza alle genti dell’Africa, dell’Etiopia, del Kenya, di ogni angolo della terra in cui i suoi mis- sionari sarebbero andati; il tutto con un unico obiet- tivo: portare la consolazione di Dio all’umanità. A tutti coloro che vi viene in mente pensare, persino ai delinquenti, rapinatori a mano armata, assassini. A tutti vanno misericordia e compassione divine, incre- dibilmente anche a coloro che non hanno saputo es- sere misericordiosi e compassionevoli loro stessi, giusto per far loro assaggiare la bontà di Dio, dando loro una seconda opportunità, la possibilità di pen- tirsi. Fedeli a questo mandato molti missionari e missio- narie della Consolata hanno prestato un servizio attivo nelle prigioni del Kenya. Come non ricordare che è proprio dal visitare i prigionieri Mau Mau a Baragoi agli inizi degli anni ’50 che è scaturita l’apertura delle missioni nel Nord del paese, dove oggi ci sono le due diocesi di Marsabit e Maralal. Padre Giuseppe Bertaina, ucciso in maniera tragica nel gennaio 2009, aveva un debole: i prigionieri del carcere di Langata, tanto la sezione maschile che quella femminile. Per anni li ha visitati e per lo- ro ha celebrato la messa, costruendo anche una bellissima cappella nella prigione. A Maralal, padre Angelo Riboli ha costruito una cappella tutta nuova e ha umanizzato la vita del carcere promuovendo attività sportive. Le suore della Consolata visitano regolarmente diverse prigioni a Nairobi, Nyeri e Meru. A Meru, la fragile suor Giannarita Capello è considerata mamma e santa da prigionieri e guar- die di quella prigione provinciale dove la sola sua presenza porta pace, frena le violenze e stimola al rispetto e alla dignità. Proprio in continuità con S. Giuseppe Cafasso, le suore hanno fondato un cen- tro di recupero e reinserimento nella prigione di massima sicurezza a Kamiti. Nel centro accompa- gnano e preparano coloro, che scontata la pena, rientrano nella società. Il carcere di massima sicurezza maschile di Kamiti, alla periferia di Nairobi in Kenya, è il luogo per tutti quelli che hanno perso il loro posto nella società; KENYA

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