Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010

MISSIONI CONSOLATA MC LUGLIO-AGOSTO 2010 15 festa si fa il giorno della Consolata. La preparazione alla festa è partita da lontano, con una novena duran- te la quale il quadro della Consolata è passato di piccola comunità in piccola comunità, diventando occa- sione di preghiera e incontro. L’ulti- ma comunità consegna poi il qua- dro alla chiesa parrocchiale per la celebrazione finale. Così, verso le tre del pomeriggio di sabato,mi sono recato con Martin ( Oluoch Omondi, un seminarista della Consolata che stava facendo il suo anno di servizio prima dell’ordinazione sacerdotale ) nella piccola comunità cristiana che si trova proprio dietro alla missione. Il colore dominante attorno a me è il giallo paglia, impolverato e bru- ciato dal sole. È una distesa di ca- panne, ogni gruppo famigliare ag- gregato attorno ad un piccolo corti- le interno. La maggior parte delle capanne è a forma di cestone rove- sciato fatto di foglie di palma intrec- ciate, piacevolmente fresche all’in- terno. Alcune hanno una struttura di pali ( recuperati a grandi distanze sullemontagne ) con pareti rivestite di fango.Qualche palma e rari alberi spinosi sopravvivono qua e là.Do- vunque ci sono caprette che man- giano quel che possono. La povertà è evidente e diffusa,ma non intacca la voglia di vivere e la gioiosità na- turale. Poca gente in giro; qualcuno passa indaffarato tornando dal mer- cato. Un gruppo di bambini vestiti di sole o poco più, gioca in allegria. Martin mi assicura che siamo nel posto giusto, occorre solo aver pa- zienza. L’icona della Consolata è proprio nella capanna che mi sta di fronte. Pian piano delle donne comincia- no a radunarsi, i bambini si aggrega- no incuriositi; i grandi assenti sono gli uomini ( ma di uomini a Loyangal- lani se ne vedono pochi, lontani come sono per lavoro nelle grandi città,per la pesca o al pascolo ). La piccola pro- cessione si avvia verso la chiesa can- tando. E presto succede come nelle valanghe:manmano che si procede la processione si ingrossa, il canto attira i vicini, quelli di passaggio si u- niscono e il camminare si trasforma in danza viva, entusiasta, contagiosa. Le donne, a turno, danzano di fronte all’icona, accompagnandola come si accompagnerebbe una sposa.Arri- va anche un folto gruppo dalla mis- sione e tutti insieme si va alla chiesa, dove p.Andrew riceve l’icona, guida la preghiera e congeda tutti con la benedizione. La festa Domenica mattina, giorno della festa, fin da presto è un’attività fre- netica: giovani preparano bevande da una parte, donne cucinano dal- l’altra, bambine provano le danze per la messa, chierichetti alle prese con croce e incenso,mentre il coro ripassa i canti più belli. Alla lunga messa la chiesa è stracolma e la par- tecipazione appassionata.Dopo c’è

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