Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2010
KENYA 14 MC LUGLIO-AGOSTO 2010 riserva una sorpresa, quando la suo- ra mi dà un nuovo appuntamento all’asilo. «Vieni e vedi!».Quando arri- vo, l’asilo sembra chiuso,ma nella cucina qualcuno è al lavoro, grano- turco e fagioli bollono sul fuoco.Tre aule sono occupate, ci son bambini e bambine grandicelli, dai sette ai nove anni, alle prese con numeri e parole:matematica, inglese e ki- swahili. Sono i bambini dell’ultima ora, quelli che le famiglie hanno de- stinato al matrimonio precoce o a pascolare le capre. Anche questi suor Guendalina è andata a scovare, uno a uno, convincendo le famiglie a lasciarli venire ai corsi di recupero per poterli reinserire nella scuola e- lementare una volta pronti. L’entu- siasmo, la gioia, la partecipazione e l’impegno di questi bambini sono eccezionali. La gioia che si legge ne- gli occhi di Rose, quando per prima riesce a leggere una parola che il maestro indica sulla lavagna, non si può descrivere a parole, si può assa- porare solo col cuore. Perché vi racconto queste storie di ordinaria missione? Perché ho vi- sto delle persone normalissime co- me i missionari di Loyangallani, che in situazioni oggettivamente diffici- li, a volte anche drammatiche, non si rassegnano né fanno gli eroi,ma coltivano l’amore e la fiducia nel- l’uomo. Persone che per amore di Cristo continuano ad investire sui piccoli, i deboli, gli indifesi e i margi- nali, nell’inguaribile fede che ognu- no è amato da Dio, che ogni perso- na, ogni vita è un valore unico, irri- petibile, e che vale la spesa perdersi per chi conta meno nel mondo. E poi ho visto la gioia di Rose nel libe- rare la parola, e quella gioia, quegli occhi, li porterò dentro per sempre. La processione La missione di Loyangallani è de- dicata a Maria Stella del Mare,ma la « One, two, three » conta quasi cantan- do una bimbetta leggendo i numeri sulla lavagna. La maestra ( qui c’è una maestra! ) è orgogliosa dei suoi pic- coli, l’anno prossimo andranno sen- za difficoltà alle elementari. Uscendo dalla scuoletta, chiudo gli occhi, non solo per il sole acce- cante, ma anche per vedere quello che questa suora, piccola di statura ma grande di cuore, sta sognando: altre classi d’asilo e una bella scuola piena non solo di questi bambini ma anche tanti altri, i troppi che a scuola ancora non vanno. Quelli dell’ultima ora Ma non è finita, il pomeriggio mi Sopra: il quadro della Consolata ri- torna processionalmente dal villaggio alla chiesa. A sinistra: danzatrici at- torno all’icona. A destra: la partecipa- tissima gara di canti e danze in onore della Consolata tra le diverse piccole comunità cristiane.
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