Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
66 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 BRASILE bandiere di volpi e le sculture di Bre- cheret, senza il fasto del TeatroMu- nicipale (…), senza il cappuccino e gli spaghetti che la mamma prepara alla domenica, senza le bocce e altri giochi (tipici italiani, ndr ). (…) Che al- tro di uguale potrà sostituire il sapo- re di una bella pizza? Non si può im- maginare la San Paolo di oggi senza gli italiani, la loro cultura, il loro co- raggio, allegria e generosità.Per l’im- pressionante numero di italiani e dei loro discendenti nella città, San Pao- lo è oggi considerata la maggiore città italiana fuori dall’Italia, dopo Buenos Aires e NewYork» (6). Città famose per la produzione del vino, e per le feste ad esso associate, sono Caxias do Sul, nello Stato di Rio Grande do Sul, São Roque e Jundiaì, a São Paulo,dove le colonie italiane sonomolto presenti. «Nonostante la varietà delle coltu- re sviluppate,quella che diventò il fiore all’occhiello dell’immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul fu la vite. I primi coloni portarono con sé nuove varietà di uva e perfezionaro- no nel tempo la qualità del vino pro- dotto. Nei primi anni del XX secolo cominciarono a nascere le prime cooperative vinicole, la produzione migliorò e aumentò, assumendo un posto di rilievo nell’economia di questo stato. Nel Paraná e nello stato di Santa Catarina i prodotti più coltivati era- no il granturco, la manioca, i fagioli, l’orzo, il riso e, nelle zone più calde, la canna da zucchero, il caffè e il tabac- co.Nel 1855, gli italiani introdussero nello stato di Santa Catarina il baco da seta. Come si può notare, viene svilup- pata un’agricoltura di tipomisto, che vede insieme i prodotti tipicamente coltivati in Europa e quelli tipici del- l’agricoltura e dell’alimentazione brasiliana, come per esempio la ma- nioca. La coltivazione del granturco, pianta tradizionalmente coltivata in Brasile, consentì ai veneti di mante- nere l’abitudine alimentare della po- lenta» (7). Gli immigrati italiani si integrarono bene in Brasile,più facilmente di quelli provenienti da altri Paesi, im- parando velocemente la lingua por- toghese, anche «aiutati» dal presi- dente GetúlioVargas, che,durante il secondo conflittomondiale,dichia- rando guerra all’Italia,mise fuori leg- ge la lingua (e qualsiasi espressione culturale) italiana. Secondo l’ambasciata italiana in Brasile, nel paese vivono 25milioni di discendenti di italiani,distribuiti soprattutto nel sud e nel sud-est. Es- si non formano un gruppo etnico a parte rispetto al resto della popola- zione brasiliana,ma sono pienamen- te inseriti nel contesto sociale e lavo- rativo. In certi stati, come, Rio Grande do Sul, il 42%di 10.641 imprese in- dustriali è inmano a discendenti di i- taliani (statistiche del 2001) (8). «I talia bella,mostrati gentile». Così titola una canzone di fi- ne ‘800 dei nostri connazio- nali costretti a partire. «Anche qui dovrebbe esserci da lavorare, senza andare in America a emigrare. Il se- colo presente già ci lascia, il Mille e novecento si avvicina, la fame è im- pressa nella nostra faccia e medici- na non c’è per curarla. Ogni mo- mento si sente dire: io vado là, dove c’è la raccolta del caffè». N OTE : (1) Da“Imigração Italiana no Estado de São Paulo”,Secretaria de Estado da Cultura,São Paulo,Memorial do Imigrante,2009. (2) Op.cit (3) Op.cit (4) Op.cit. (5) Op.cit. (6) Op.cit. (7) Da «La grande immigrazione: Ciao Bra- sile/Tchau Itàlia»,www.ambasciatadelbra- sile.it (8) http://www.consultanazionaleemigra - zione.it/itestero/Gli_italiani_in_Brasile.pdf F ONTI BIBLIOGRAFICHE : • Imigração Italiana no Estado de São Paulo, Secretaria de Estado da Cultura, São Paulo, Memorial do Imigrante, 2009. • Brava gente! Os italianos em São Paulo, di Zuleika Alvim, São Paulo, Brasiliense, 1986. • Imigração italiana em São Paulo de 1902 a 1914, di Lucy Maffei Hutter, São Paulo, Instituto de Estudos Brasileiros, 1986. • Brasil-Itàlia ’95. A presença ita- liana no Brasil, Imigração italiana, São Paulo, Secretaria Municipal de Cultura, Consulado Geral da Itàlia: Istituto Italiano de Cultura, 1995. • Imigração italiana no Brasil (1870 –1906): passado e presente. Uma sìntese e anàlise històrica, Joseph Carlos, Néllis, Salt Lake City, 1992. • Tchau Itàlia, ciao Brasil, di Cremilda Medina, org. São Paulo, 1983. • Do outro lado do Atlântico: um sé- culo de imigração italiana no Brasil, di Angelo Trento, Instituto Italiano de Cultura di San Paolo, 1988. • Mimmo Aracri, in Un dramma del nostro tempo: l’emigrazione. La via brasiliana, www.francavillaangi- tola.com/museo/brasile.htm • L’orda, di Gian Antonio Stella, Bur editore, Milano 2003. S ITI WEB : • www.ambasciatadelbrasile.it • www.memorialdoimigrante.org.br F OTOGRAFIE : Le foto storiche sono quelle esposte all’interno del «Memorial do Imigrante/Museu da Imigração», a São Paulo. Nella foto sotto, l’entrata del museo. Sala multimediale del Museu da imi- gração: elenco di nomi di immigrati giunti in Brasile tra l’Ottocento e il Novecento.
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