Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
MISSIONI CONSOLATA U na legge del 1871 incoraggiò l’emigrazione verso il Brasile: «legge del ventre libero», che sancì la fine della schiavitù. Gli italiani, e gli altri immigrati, sop- piantarono gli schiavi nelle pianta- gioni di caffè. Nel 1886, i proprietari terrieri di San Paolo fondarono la «Sociedade Promotora de Imigração», che, insie- me al governo dello Stato, si occupò di realizzare una politica di immigra- zione. Attraverso una strategia di propa- ganda pubblicitaria capillare (carto- line, foto,depliant distribuiti da a- genzie in vari paesi), che presentava il Brasile come un nuovo Eldorado, un paradiso in terra, attiraronomilio- ni di persone da tutta Europa, e, in particolare,dall’Italia. «La propaganda intensa organiz- zata da agenti e compagnie di navi- gazione, con la seducente promessa dei tanti vantaggi offerti - alloggio, vitto, salario e la possibilità di com- prare le terre - e il finanziamento dei passeggeri, influenzarono un’emi- grazione volontaria degli europei, principalmente degli italiani.Queste facilitazioni resero possibile l’esodo inmassa da certe regioni d’Italia» (3). MC MAGGIO-GIUGNO 2010 63 L a maggior parte degli immigrati italiani in Brasile era formata da settentrionali o meridionali, con una netta prevalenza per veneti, piemontesi e lombardi. Altre re- gioni interessate all’esodo verso le terre brasiliane furono Lazio, Basilicata, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. I veneti rappresentavano il gruppo più numeroso e raggiun- sero il 35,2%degli arrivi in Brasile nel periodo dal 1878 al 1902.Nel 1881, insieme ai lombardi, essi rappresentavano il 49,9%degli italiani già stabiliti in Brasile. Anche dall’Italia Meridionale emigrarono, specialmente dalla Campania e dalla Calabria (rispettivamente il 12,6%e il 7,7%nello stesso periodo 1878-1902). Se i veneti rimasero in un conte- sto rurale, avendo scelto come destinazione principalmente le fazendas di caffè, gli italiani meridionali furono invece presenti anche nell’immigrazione di tipo urbano. Nel periodo della grande emigrazione italiana verso il Brasile, tra il 1887 e il 1902, questo paese era la destina- zione prescelta anche dalla maggioranza degli abitanti dell’Emilia Romagna e della Toscana che decidevano di at- traversare l’Oceano. Riguardo agli abitanti del Veneto e del Friuli, che praticavano principalmente un’emigrazione stagionale europea, il Brasile rappresentò la destinazione prescelta dal 20% di tutti gli emigranti e dall’80% di quelli che decidevano di attraversare l’Atlantico. Anche i cittadini delle regioni a basso tasso di emigra- zione, come l’Umbria, il Lazio e la Sardegna, per esempio, mostrarono una evidente preferenza per il Brasile. Secondo l’ambasciata italiana in Brasile, nel Paese vivono 25 milioni di discendenti di italiani, distribuiti soprattutto nel sud e nel sud-est. Angela Lano Dall’Italia al Brasile VENETI CON LA VALIGIA D ALLA REGIONE OGGI PIÙ DURA VERSO GLI EMIGRATI SCAPPARONO IN MOLTISSIMI ... In alto: registrazione di una famiglia di immigrati presso l’ufficio passa- porti brasiliano. In basso: sequenza di immagini colte alla mensa della Hospedaria.
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