Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
Nell’ Hospedaria si trovavano gran- di dormitori,dove erano accolte in- tere famiglie. Inoltre, c’erano refetto- ri, salemediche che garantivano an- che assistenza odontoiatrica. Un funzionario del governo regi- strava i nomi e i dati anagrafici e pro- fessionali dei nuovi arrivati in grandi quaderni (ancora visibili nel museo). Lasciato l’ostello, i luoghi di lavoro destinati agli italiani durante le pri- me grandi ondate immigratorie era- no soprattutto le fazendas di caffè. Fino ai primi del ‘900, il 70%degli a- gricoltori al servizio dei fazendeiros erano italiani. 62 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 BRASILE ne fatto con il treno fino alla Capita- le. (…) I primi tempi,quando arriva- vano a São Paulo, gli immigrati veni- vano alloggiati in pensioni, locande e ranch. (…) Dal 1882, gli immigrati vennero alloggiati in un altro ostello situato nel quartiere del BomRetiro. Piccolo e con gravi problemi di epi- demie, il locale si dimostrò inade- guato per ricevere gli immigrati.Nel 1885, il governo dello Stato auto- rizzò la costruzione di un nuovo cen- tro di accoglienza nel quartiere del Bràs» (2). Ecco che un paio di anni dopo venne inaugurata la Hospedaria de I- migrantes do Bràs , che si trasformò successivamente nel simbolo del- l’immigrazione in Brasile, divenendo poi, nel 1998, il Memorial do Imigran- te , unmuseo dell’Immigrazione do- ve turisti e scolaresche si recano per apprendere un pezzo di storia dell’u- manità, consegnata ai posteri attra- verso una ricca documentazione fo- tografica, ricostruzioni scenografi- che, proiezioni video e un archivio enorme contenente i dati anagrafici e la data di immigrazione di una moltitudine di persone giunte in Brasile da Europa,mondo arabo,Asia e Africa. N oi italiani abbiamo lamemoriacorta.Ci siamo infatti dimenticati di essereunodei popoli conpiùemigrati del mondo.Infatti,siamoquasi 60milioni,all’estero,italiani figli o nipoti dimigranti chetra fineOttocentoesecondametàdel Novecento lasciarono il Belpaeseper cercaremigliorvita inal- tri stati ocontinenti. «Gli italiani - scriveMimmoAracri (1) - sono stati protagoni- sti del più grande esodomigratorio della storiamoderna. Il mezzogiorno fornì il 90%della propria emigrazione al- l’Europa, all’Australia e alle Americhe,privilegiando in par- ticolarmodo gli Stati Uniti, il Canada, l’Argentina e non ul- timo, il Brasile.Tra le regioni che più contribuirono con alte percentuali all’esodo verso le Americhe, la Calabria fu una di quelle che si distinsemaggiormente. I tratti caratteristici di questamassiccia emigrazione furono l’alto tasso di ma- scolinità, la giovane età e la temporaneità.Si trattò di un e- sodo di popolazione agraria,artigiana,di muratori e ope- rai. Tra i motivi dell’esodo oltre alla crisi agraria di fine‘800, vi furono gli effetti dell’aggravarsi delle imposte nelle cam- pagne dopo l’unificazione del paese e il declino dei vecchi mestieri artigiani». B isognerebbericordarloai vari partiti italiani chehanno fattodellacacciaall’immigrato lanuovacrociatadel XXI secolo(insiemeaquellacontro l’islame imusulmani tutti). L’immigrato è divenuto il nuovo capro espiatorio, il nuovo «oppio» per una popolazione stanca,depressa e in profon- da crisi economica e sociale. Il Belpaese s’èmostrato duro con i suoi figli, che amilioni se ne sono andati via.E si sta rivelando crudele con chi ora ci chiede accoglienza arrivando da regioni sconvolte da fame e guerre. Secondo i dati Istat, l’Istituto italiano di statistica,al 1° gen- naio del 2010, il numero di stranieri residenti in Italia am- monta a circa 4milioni 279mila (con un incremento di 388 mila unità rispetto al primo gennaio 2009). Purmantenendosi alto, l’ingresso di cittadini stranieri sta registrando un calo rispetto al 2008 e al 2009, forse a causa della crisi economica e occupazionale italiana,ma anche delle politiche anti-immigratorie promosse dal governo. L’ immigrazione,inmolti casi,èdiventataunbusiness in manoallemafiechehannoridottouomini,donneebam- bini stranieri anuovi servi dellaglebadautilizzarenelle cam- pagne, nelle fabbriche,nellecosiddetteGrandi opere,costose e inutili,nellestradedellaprostituzione. Lovediamoo leggia- mo tutti i giorni,interribili articoli di cronacao in inchieste giornalistichedi denuncia. Il fenomeno immigratorio si è trasformato in pochi anni in uno strumento usato per «de-umanizzare», smantellando ogni diritto eminimo salariale, il mercato del lavoro,già scosso da leggi che fanno della precarietà,dellamobilità e- strema e dellamancanza di garanzie una grande «conqui- sta» della società contemporanea. Immigrati con scarso potere contrattuale,e ricattati da per- messi di soggiorno legati all’occupazione,accettano sti- pendi bassissimi,garantendo all’impresario o all’imprendi- tore un risparmio altissimo rispetto all’assunzione di un di- pendente italiano. Tale politica sta provocando effetti disastrosi, sia per i dirit- ti dei lavoratori – che vedono crollare conquiste salariali e sindacali vecchie di decenni – sia per la coesione sociale, l’accoglienza e l’accettazione degli immigrati,visti sempre di più come «coloro che ci rubano il lavoro»,o che, comun- que, accettano paghe da «schiavi». S celtepolitichee industriali (studiateadhocper sman- tellaree liberalizzarealmassimo ilmercatodel lavoroe crearenuovi servi disposti atutto),propagandaanti-immi- grati portataavanti dacerti partiti come«armadi distrazione dimassa»per stornare l’attenzionedai gravi problemi econo- mici, sociali,istituzionali eculturali cheassediano l’Italia,eun giornalismo(televisivoecartaceo) semprepiùgridatoe inde- cente, stannoscatenandounrazzismo(2)dilagante,chearriva aprodurregravi situazioni di violenzaedi grandesofferenza, eunfuturoumanamente incertopergenerazioni di giovani, i- taliani e immigrati. Angela Lano (1) MimmoAracri, in «Un dramma del nostro tempo: l’emigrazio- ne. La via brasiliana» ,www.francavillaangitola.com/museo/brasi- le.htm. (2) «Razzismo,quasi lametà dei giovani chiusa agli stranieri o xe- nofoba»: http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/18/news/raz- zismo_giovani-2343077/ IERI NOI, OGGI LORO Q UASI 60 MILIONI DI ITALIANI ALL ’ ESTERO , QUASI 5 MILIONI DI STRANIERI IN I TALIA Popoli migranti
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