Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010

MISSIONI CONSOLATA cesso enorme. Il principe lo fa tra- scrivere per donarlo ai propri amici; un amico lo fa stampare; le ristampe si susseguono anche senza chiedere l’autorizzazione all’autore. «Questa Amicizia mi ha dato più credito a me et alla nostra Europa di quan- to abbiamo fatto» scriverà nel 1599. L’amicizia per padre Ricci non è solo un argomento filosofico,ma la sua vita, lo stile del suo apostolato, il filo rosso che lega le tappe della sua lunga marcia ver- so la capitale del Celeste impero. E per conquistare amicizia e confidenza non rifugge dai colpi ad effetto, come sottoporsi a una prova di memoria: invitato a pranzo dal suomedico, egli invita i com- mensali a scrivere a casaccio 4-500 ideogrammi cinesi, li legge una sola volta e poi li ripete in ordine dal pri- mo all’ultimo e viceversa, lasciando tutti a bocca aperta. Molti gli chiedono di insegnare lo- ro l’arte di sviluppare la memoria, molto importante per ritenere le mi- gliaia di caratteri della lingua cinese; il governatore della città gli ordina di mettere le regole per iscritto.Na- sce così Palazzo dellamemoria , trat- tato di mnemotecnica che riscuo- terà un successo enorme. Tra le tante amicizie, il Ricci cerca quella capace di introdurlo alla cor- te imperiale.Nel 1598 sembra aver trovato quella buona: il Ministro dei Riti cinesi, venuto a conoscenza del- l’abilità del Ricci nei calcoli di mate- matica, lo porta con sé a Pechino per affidargli la revisione del calen- dario. Arrivato nella capitale, vi rima- ne pochi mesi: il clima di sospetto verso gli stranieri, causato dalla si- tuazione di guerra, lo convince a tor- nare sui suoi passi, per non compro- mettere il lavoro già fatto nelle altre residenze. Nel febbraio del 1599 si stabilisce a Nanchino, capitale del sud, dove fonda una quarta missione e nel gi- ro di un anno registra i primi battesi- mi. Questa volta, grazie ai contatti conmolti grandi e illustri letterati, il missionario si sente più sicuro, come scrive lo stesso anno al padre Costa: «Da quando la Cina è Cina mai vi è memoria che nessun forestiero stes- se in essa come noi stiamo... Stiamo qui con la nostra legge inmolta re- putazione di tutti, e alcuni, il che sia detto a gloria di Dio, ci tengono per i maggiori santi che furono nella Ci- na, che miracolosamente qua venis- simo di tanto lontano». Dialogo tra civiltà Per completare il miracolo, nel 1600 padre Ricci decide di riprende- re la marcia su Pechino: prepara i re- gali per l’imperatore, si munisce di lasciapassare e raccomandazioni di amici e, nel mese di maggio, parte insieme a padre Pantoja e un fratello cinese.Dopo 1.700 kmdi navigazio- ne sul canale che collega Nanchino a Pechino, vengono bloccati, seque- strati insieme ai doni, taglieggiati dal capo degli eunuchi incaricati della sicurezza imperiale, finché dopo sei mesi vengono liberati per l’interven- to di mandarini amici. Finalmente il 24 gennaio 1601 ar- riva la convocazione per presentare all’imperatore i doni del «Maestro del grande Occidente»:merletti, pri- smi, quadri a olio, due orologi mec- canici che suonano le ore e un clavi- cembalo. Egli presenta pure unme- moriale in cui dichiara di mettere gratuitamente a servizio del «figlio del cielo» tutte le sue conoscenze scientifiche. La risposta è più che po- sitiva: l’imperatore gli accorda la sua protezione, il titolo di mandarino e lomantiene insieme ai suoi compa- gni, a spese del pubblico erario. Ora Xitai Li Madou ha libero accesso alla «città proibita» sia per fare ripartire gli orologi quando si fermano, che per insegnare a suonare il clavi- cembalo agli eunuchi del collegiomusicale imperia- le, per il quale compone otto pezzi musicali.Non a- vrà mai il privilegio di ve- dere in faccia l’imperatore Wan Li, in compenso fa ami- cizia con i familiari e l’anziana madre del monarca, con auto- rità, dignitari e accademici di corte, suscitando in loro l’interesse verso l’ideale cristiano. Molte persone di alto rango si fan- no battezzare. Fra queste figura il mandarino Xu Guangqi, battezzato col nome di Paolo, futuro cancelliere dell’impero, traduttore, sotto la gui- da del Ricci, dei primi sei libri di Eu- clide. Un’opera che servirà a formare generazioni e generazioni di cinesi e segnerà l’inizio del rinascimento in Cina, secondo i dotti locali. L’attività del Ricci diventa sempre più intensa. Per ordine dell’impera- tore insegna ai matematici di corte la struttura degli orologi, pezzo per pezzo, inventando anche la relativa terminologia cinese; fabbrica e inse- gna a fabbricare strumenti per la mi- surazione astronomica. E scrive so- prattutto. Oltre alle numerose lette- re e memorie in italiano e in latino con cui fa conoscere la Cina all’Occi- dente, compone in un cinese sem- pre più elegante e accurato oltre 20 opere di matematica, geometria, a- stronomia, filosofia, religione. Inoltre, uomo dell’amicizia, il Ricci accoglie tutti con grande amabilità, sia i curiosi che vogliono vedere i globi astronomici, orologi,mappa- mondi, insieme agli oggetti di fede esposti nella casa, sia i dotti e lette- rati che vengono per discutere di a- stronomia, geografia, fisica, costumi e valori.Tanta attività scientifica non è uno specchietto per allodole, per carpire cioè la conversione dei cine- si. Per il Ricci, fede e ragione vanno a braccetto, le scienze sono un luogo MC MAGGIO-GIUGNO 2010 55 Un astrolabio e, nella pagina accanto, un mappamondo. La scienza venne usata da Li Madou come forma di apostolato.

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