Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010

54 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 I GRANDI MISSIONARI stroncati dalla malaria.Aspetta solo l’occasione per spostarsi più all’in- terno della Cina e magari, secondo la strategia concordata con il Vali- gnano, raggiungere Nanchino e Pe- chino, le due capitali dell’impero. Strategia dell’amicizia In 12 anni di esperienza, padre Ric- ci si è convinto che per diffondere l’i- dea cristiana in Cina occorrono due condizioni: l’approvazione ufficiale per predicarla e, per i cinesi, la libertà di abbracciarla e professarla pubbli- camente: approvazione e libertà di- pendenti dalla corte imperiale. Di fatto nella Cina incontrata da Matteo Ricci, isolamento e xenofo- bia dominano politica e società; l’im- peratore ha poteri assoluti sulla vita pubblica e privata dei suoi sudditi, comprese le loro aspirazioni religio- se; da una quindicina di anni, tali po- teri sono inmano agli eunuchi, da quanto cioè l’imperatoreWan Li non si mostra più in pubblico e non rice- ve neppure i suoi ministri. «Intesi sempre che non si può fare niente di buono in questo regno fi- no a tanto che non facciamo stanza in Pechino» scrive il missionario. L’occasione sembra presentarsi nel- l’aprile 1595, grazie a un potente mandarino, che deve recarsi nella capitale,per guidare la guerra con- tro il Giappone, che ha invaso la Co- rea, stato tributario della Cina.Costui chiede al Ricci di accompagnarlo nel viaggio per curare il figlio ammalato di depressione.Arrivato a Nanchino, il missionario è sospettato di essere una spia e viene cacciatomalamen- te; ripiega su Nanchang (1.500 km da Pechino), capoluogo del Jangxi, dove fonda la terza missione. In questa città risiedono due prin- cipi di sangue imperiale con i quali padre Ricci stringe subito amicizia. Uno di essi, il principe Kienan, invita- tolo a pranzo, prega il missionario di mettere per iscritto ciò che i dotti europei hanno detto sull’amicizia. «Raccoltomi per alcuni giorni in loco secreto,misi insieme quante cose a- vevo udito di questa materia sin dal- la mia fanciullezza» racconta il Ricci; così, alla fine del 1595, nasce il suo primo libro in cinese, intitolato Chiaoieu Lüen , Trattato sull’amicizia . Il libretto, 100 brevi sentenze di au- tori greci e latini e di santi, ha un suc- MAPPAMONDI L a strategia missionaria di padre Ricci aveva una duplice dimensione: da una parte manifestava una cordiale ammirazione per la Cina, tanto da diventare cinese tra i cinesi; dall’altra faceva loro intendere che c’era qualche cosa che essi ancora non sapevano e che lui poteva insegnare loro. I mappamondi in lingua cinese fanno parte di tale strategia. Il primo fu disegnato nel 1584 per il governatore di Zhaoping,Wang Pan, che gli aveva chiesto una carta del mondo come quella da lui ammirata nella casa dei due missionari. E la volle «personalizzata», cioè con il suo nome impresso nella matrice di legno con cui la carta veniva stampata. Negli anni seguenti, nelle edizioni di Nanchino e Pechino, essa venne sempre più ingrandita (m 3,75 x 1,80) e perfezio- nata. La prima carta conteneva una trentina di nomi di paesi stranieri, oltre la Cina; l’ultima edizione (1602) riporta più di mille località straniere e illustrazioni di animali di vari paesi. L'imperatore stesso ne fu talmente entusiasta che nel 1608 ne fece fare la ristampa e ne chiese 12 copie per sé stesso. M a non fu un’impresa facile. Occorreva soprattutto delicatezza e diplomazia. A quei tempi la Cina si chiamava «Tianxia», letteralmente «tutto ciò che è sotto il cielo», nel senso che fuori dei confini dell’impero non c’era alcuna civiltà, e la sua mappa era un grande quadrato, attorno al quale comparivano i nomi dei popoli «barbari» confinanti. Per non offendere la sensibilità cinese, bisognava trovare un nome appropriato, poiché ciò che è sotto il cielo è più grande della Cina, e giustifi- care che essa era molto più piccola di quanto l’imperatore potesse percepire. Il Ricci ripescò il termine «Zhong guo» (Terra o Regno di mezzo), nome dato in tempi antichissimi agli stati delle pianure centrali e poi usato dalla dinastia Song me- ridionale (1127-1279) per distinguersi dai mongoli e altre popolazioni del nord. Inoltre, pose il «Regno di mezzo» al centro del mondo, con l’Europa e l’Africa a sini- stra, le Americhe a destra, cosa che compensava la sua ristretta dimensione. I mappamondi segnarono un evento epocale per la storia della Cina; essi servirono prima di tutto ad aprire la mente dei cinesi e dissipare i loro pregiudizi verso i po- poli fuori dell’impero, ritenuti rozzi e incivili. Oltre ad essere un lavoro scientifico, il mappamondo diventava strumento di evan- gelizzazione. Accanto al nome «Giudea», per esempio, si legge: «Il Signore del Cielo s’è incarnato in questo paese, perciò si chiama Terra Santa».Vicino al nome «Italia»: «Qui il re della civiltà (il papa), nel celibato, si occupa unicamente di religione. Egli è venerato da tutti i sudditi degli stati d'Europa, che formano il romano impero».

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