Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
MISSIONI CONSOLATA sa può e deve dare un contributo, al- la riconciliazione. La chiesa in questo paese ha avuto una esperienza posi- tiva, ma non è facile. Prima perché i belligeranti sono difficili da convin- cere a sedersi al tavolo delle trattati- ve. Soprattutto i governi, perché te- mono di perdere il loro potere, do- vendo cedere qualcosa. In Mozambico fino all’87 non si poteva parlare di dialogo. La chiesa pubblicò una lettera pastorale, nella quale si diceva che per finire la guer- ra occorreva deporre le armi e usare il dialogo. Era la prima volta che la chiesa prendeva il coraggio di dire questo. Il governo reagì moltomale. I più radicali, dissero al presidente che doveva mettere in prigione i vesco- vi. Si chiedevano: “Dialogare con chi? Con i banditi?”. Con pazienza e insistenza arri- vammo all’accettazione delle parti a sedersi al tavolo. Il governo chiamò i vescovi dicendo: “Visto che siete voi che chiedete il dialogo, con chi dobbiamo dialogare? Chiamate i ribelli e dite che siamo pronti”. Da lì cominciò la seconda fase più co- struttiva. I ribelli accettarono di se- dersi. Ma il governo disse ai vescovi: “Voi dovete rimanere ai colloqui, abbia- momolte contraddizioni, dovete as- sisterci”. Questo fu il segreto del suc- cesso del lavoro della conferenza e- piscopale: tanto il governo che i ribelli, accettavano la missione della chiesa. Se una delle parti non ti ac- cetta, non puoi mediare». InMozambico,dopo tanti anni di guerra, la riconciliazione tra le persone è reale? «Difficile vedere il sentimento di ogni persona.Cosa vuol dire“dimen- ticare” se si ha perso un famigliare durante la guerra? I traumi ci sono stati,ma abbiamo raggiunto un li- vello tale per una convivenza pacifi- ca. Conosco persone che erano guerriglieri, comandanti, e oggi so- no inseriti nella vita civile, e vivono pacificamente. Persone che condus- sero attacchi a certi villaggi, sono co- nosciuti. Anche in questo la chiesa Giovani nei pressi del molo di Inhambane. La pastorale giovanile è di particolare importanza per ricostruire il tessuto sociale in un paese nel quale la popolazione è in grande maggioranza giovane.
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